Claudia Cretti continua a lottare
«Stabile, ancora coma farmacologico»

Stabili le condizioni di Claudia Cretti, la 21enne bergamasca della Valcar-PBM, vittima di una brutta caduta giovedì durante la settima tappa del Giro Rosa.

Sabato è stato emesso un nuovo bollettino. «A circa 48 ore dal trauma cranico subito dall’atleta, le condizioni cliniche generali e soprattutto neurologiche sono stazionarie e immodificate rispetto al bollettino precedente». Continua l’assistenza clinica intensiva in Neurorianimazione.

«Il controllo della tac eseguito in mattinata mostra stabilità delle lesioni cerebrali iniziali», si legge nell’aggiornamento odierno.La Cretti, dopo l’intervento di craniotomia decompressiva al quale è stata sottoposta, è sempre in coma farmacologico e la sua prognosi resta riservata.

Cretti, 21enne di Costa Volpino della Valcar-Pbm di Bottanuco, è stata coinvolta giovedì in una grave caduta nel corso della 7ª tappa del Giro d’Italia, ricoverata in coma farmacologico all’ospedale Rummo di Benevento. L’esatta dinamica dell’accaduto non è ancora stata chiarita: gli agenti della Polizia Stradale hanno convocato direttori sportivi, tra loro il bergamasco ex professionista Giovanni Fidanza, e addetti ai lavori testimoni della caduta, avvenuta attorno al 65° km lungo la discesa che porta a Benevento.

Cretti aveva chiesto l’intervento dell’ammiraglia e si era lasciata scivolare in fondo al gruppo per prendere dal ds Davide Arzeni alcune borracce d’acqua che avrebbe poi diviso con le compagne. In quel momento la strada imboccava la discesa, affrontata dal gruppo a 90 km l’ora: secondo le prime ricostruzioni, mentre lasciava l’ammiraglia ha avuto uno sbandamento sbattendo la testa contro un guardrail. Nel tardo pomeriggio e durante la notte è stata sottoposta a due delicati interventi chirurgici.

I genitori Laura e Giuseppe sono giunti a Benevento e seguono con comprensibile trepidazione gli eventi post operatori della figlia: «Claudia è una guerriera, è abituata a lottare e anche questa volta ce la farà - ha detto il padre -. Tutti ci dicono che siamo in buone mani, perché questo è un reparto con ottimi medici. Le due operazioni sono tecnicamente riuscite e adesso siamo speranzosi che quello che conseguirà possa evolversi nel migliore dei modi». Lo stesso sentimento di affetto e di speranza che anima gli sportivi bergamaschi, il ct Eddy Salvoldi e il collaboratore Paolo Sangalli.

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