Giovane morì sotto la croce crollata
Chiesto risarcimento: «In opere di bene»

I genitori di Marco Gusmini, il giovane animatore dell’oratorio di Lovere travolto e ucciso nell’aprile di due anni fa dalla Croce del Papa a Cevo, hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dei cinque imputati, che si è aperto giovedì 19 maggio con l’udienza preliminare a Brescia. La famiglia chiede un milione: «Se li avrà, andranno in opere di bene».

Presenti in aula con gli avvocati difensori, tre dei cinque imputati: l’ex sindaco Mauro Bazzana, il tecnico comunale Ivan Scolari, il progettista dei lavori Renato Zanoni, assenti l’attuale sindaco Silvio Citroni e il presidente dell’associazione Croce del Papa, Marco Maffessoli. Il gup Carlo Bianchetti ha ammesso i genitori di Marco come parte civile: assistiti dai legali Valentino Imberti e Gennaro Messuti, hanno chiesto, come risarcimento per la tragica scomparsa del loro figlio, un milione di euro. «I genitori – spiega l’avvocato Imberti – sono persone eccezionali che hanno dimostrato una forza d’animo e una dignità assolutamente inusuali. La richiesta di risarcimento danni è doverosa, ma già sanno che, se riceveranno dei soldi, li impiegheranno per opere di bene in memoria del loro figlio».

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