Gli negano i tavoli all’aperto
Lovere, il negoziante fa sciopero

Niente «paposce» (i tipici panini pugliesi) per i turisti di Lovere in questo fine settimana.

Il locale di Sergio Flaminio che da quattro mesi proponeva questa specialità è stato chiuso dalla polizia locale del Comune loverese per non aver rispettato le regole sul plateatico (i tavolini all’esterno dell’attività) e lui, il titolare, ha deciso polemicamente di abbassare la serranda e di tenerla chiusa fino a quando non gli sarà concesso di tenere i tavoli all’aperto «senza i quali – spiega – di fatto non lavoro». La questione è complessa e può essere ripercorsa leggendo i documenti che lo stesso Flaminio ha appeso all’ingresso del suo negozio. La «Paposceria San Giorgio», così si chiama, risulta attualmente essere una «attività di artigiano alimentarista» e non un’attività commerciale. Sulla base di questa norma, l’Ufficio commercio del Comune ha negato, nel mese di marzo, la possibilità di mettere sotto il portico e in piazza tavoli e sedie per i clienti della paposceria. «Io – ammette Flaminio – però ho fatto di testa mia, perché con l’arrivo dell’estate o hai dei tavolini all’esterno o di fatto non lavori: con il gran caldo, i clienti hanno bisogno di riposarsi un momento e di gustarsi il loro panino senza dover per forza stare in piedi. E così ho deciso di mettere comunque fuori dal locale tre tavoli e sei sedie».

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