Ubiale, indagata coppia di fidanzati
Anche loro hanno inseguito Bara

Altre due persone sono state iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Bara Thiam a Ubiale.

Dove non arrivano le telecamere arrivano le testimonianze. Sono tre, pesantissime, che inchiodano C. B., 54enne di Ubiale fino a ieri unico indagato per l’omicidio preterintenzionale e una coppia di fidanzati. Sono R. M., 25 anni di Alzano Lombardo e B. I., compagna di 35 anni di Sedrina: da mercoledì sono iscritti nel registro degli indagati con la stessa accusa. Secondo i testimoni, che si sono presentati spontaneamente dai carabinieri, sarebbero loro le tre persone che sabato scorso a Ubiale hanno inseguito il ventenne senegalese. E cosa ancor più grave, lo avrebbero visto gettarsi nel dirupo e non avrebbero chiamato i soccorsi. Sarebbe quindi smentita la ricostruzione fornita da C. B., che ha detto ai carabinieri (interrogato come persona informata sui fatti, non da indagato) di avere inseguito il ragazzo da solo e di averlo perso dopo 50 metri. «Era troppo veloce e sono tornato indietro, non sapevo che fine avesse fatto».

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Le telecamere del paese riprendono un breve tratto in cui si vedono i tre che rincorrono Bara: l’occhio elettronico non arriva, però, a inquadrare il punto in cui, superato il cimitero, il ragazzo ha percorso gli ultimi 200 metri per poi scavalcare il guardrail e finire nel dirupo, dove è stato trovato morto 24 ore dopo. A quanto si apprende, la coppia di fidanzati avrebbe fornito una versione simile al 54enne, dicendo di avere inseguito il senegalese solo per un tratto e di essere tornata indietro, senza avere idea che il ragazzo fosse finito nella scarpata.

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