«Un capannone illegale su due fiumi»
Le Iene bacchettano a Berbenno - Video

«Il Comune di Berbenno ha lasciato costruire un capannone sopra il letto di due fiumi anche se la legge non lo permette». Lo dicono Le Iene che nella serata di mercoledì 22 marzo hanno mandato in onda un video in Valle Imagna.

A realizzare il servizio Luigi Pelazza che ha scoperto un capannone autorizzato illegalmente sopra due corsi d’acqua. Il servizio è molto duro con l’amministrazione locale e con Pelazza c’è un geologo che spiega il problema. «Il Comune ha fatto classificare i due corsi d’acqua come condotte fognarie - spiega l’inviato di Mediaset -, ma quelle non sono fogne e la Regione Lombardia intima l’irregolarità». E il geologo spiega: «Dall’indagine svolta ho riscontrato la costruzione di un edificio industriale nella confluenza di due reticoli minori». Ma se dovesse accadere una piena di acqua? «Può esserci una esondazione, e se c’è una casa al limite del fiume ci possono essere allagamenti». Come è successo nei mesi scorsi: «L’acqua ha deviato il suo corso provocando ingenti danni ai vicini».

Pelazza riassume: «È successo così: nel 2014 il proprietario del terreno chiede una licenza per costruire il capannone. Il Comune, pur sapendo che c’erano i fiumi, rilascia comunque l’autorizzazione. I vicini, consci del pericolo, presentano un esposto e il Comune chiama un geologo e le fa classificare come condotte fognarie. Uno stratagemma che permette di costruire sopra le fogne - spiega l’inviato -. Ma quelle non sono fogne e la Regione Lombardia scopre l’irregolarità e intima al Comune di reinserire i reticoli. A questo punto il capannone è abusivo e rischia di essere demolito».

Il problema passa anche a Gianluca Todeschini, proprietario del capannone che dice a Le Iene di non sapere nulla: «Io ho chiesto al Comune nel 2012 se potevo fare l’unità produttiva lì: mi hanno detto di sì e io allora ho comprato. Siccome si sono resi conto che hanno sbagliato a darmi il permesso hanno cercato di camuffare. Ora denuncerò il Comune» ha commentato in maniera molto dura. «Ho investito 2 milioni di euro, cosa faccio? Devo fallire? Lascio a casa dieci dipendenti?».

Ci sono però anche i residenti della zona e le immagini mostrano i primi cedimenti del terreno: «L’acqua lavora, si infiltra, erode non seguendo il suo percorso regolare - spiega il geologo -. Si vedono già le prime fessure e i principi di ribaltamento: sono campanelli d’allarme».

«Capannone illegale costruito tra due fiumi? L’hanno visto solo i cronisti delle “Iene”». Così il sindaco di Berbenno Claudio Salvi all’indomani della messa in onda del servizio televisivo che lo metteva sotto accusa per via di un capannone che sarebbe stato costruito dove non si poteva. E ora causerebbe allagamenti ad alcune case vicine.

«Hanno raccontato e trasmesso quello che volevano – continua Salvi –. Il capannone acquisito da un’azienda meccanica è stato costruito nel 1972 con regolare licenza edilizia e il Comune nel 2014 ne ha autorizzato la ristrutturazione, mantenendo la stessa superficie e volumetria. I “due fiumi” sono due tubi, posati negli anni ’60, che si trovano a circa tre metri dal capannone. Raccolgono le acque nere e bianche per poi scaricarle nel collettore fognario della Valle Imagna. Il torrente Imagna, l’unico corso d’acqua di Berbenno, si trova a circa 500 metri dal capannone».

«C’è un’indagine in corso da parte della Procura di Bergamo – aggiunge il sindaco Salvi– che dovrà verificare se sono state rispettate le leggi e le procedure per il permesso di ristrutturazione e la variante al reticolo minore approvata in Consiglio comunale con le prescrizioni indicate dallo Ster (Servizio territoriale regionale). Comunque tutto l’iter della variante è stato supportato da tecnici esterni, qualificati, ognuno della propria parte di competenza ed escludiamo qualsiasi problematica di smottamenti in quell’area, che è residenziale, dove sono state costruite case che hanno più di cento anni. Non contestiamo il lavoro che sta facendo la Procura, per la quale rispetteremo la sentenza, ma non bisogna trarre in inganno la gente parlando di un capannone abusivo collocato tra due fiumi».

Nella vicenda della variante del reticolo minore si è inserito un contenzioso tra la ditta e una famiglia che abita vicino al capannone, con un esposto e con due ricorsi al Tar. Quindi il pm ha deciso di acquisire la documentazione.

Infatti, la scorsa estate, gli uomini della Forestale si sono presentati al municipio di Berbenno per acquisire dei documenti, in particolare una delibera di Giunta, poi ratificata dal Consiglio comunale che prevede la rimappatura di fossi, canali e corsi d’acqua minori di tutto il territorio di Berbenno: sette chilometri quadrati.

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