In mille sul ghiaccio ignorano il divieto
Da dicembre sul lago nessuna multa

Il colpo d’occhio è fantastico. Va bene. Bello dove c’è tanta gente, magnifico nei punti più solitari. L’idea di metterci i piedi sopra è irresistibile. Va bene.

La gente arriva da tutta la Lombardia e gli affari nei paesi attorno vanno a gonfie vele, una volta tanto. E va bene. Però bisogna prendere una decisione, seria e alla svelta. Il lago d’Endine ghiacciato è un bel dilemma. Anche domenica 22 gennaio, con scarpe di ogni foggia (anche qualche tacco...) o pattini d’ordinanza ai piedi, concentrate nel braccio tra Monasterolo e Spinone c’erano centinaia di persone. Un migliaio, anzi, qualcuno ne contava anche di più. E i divieti (perché ci sono, i divieti)? Come se nulla fosse. Domenica piena di sole, freddo sopportabile, andiamo a vedere lo spettacolo. E lo spettacolo c’è, innegabile. Spettacolo da cogliere al volo, perché tra poco se ne va.

Nemmeno domenica s’è visto mezzo agente di polizia locale o un uomo delle forze dell’ordine che facesse rispettare il divieto. I sindaci dei quattro paesi attorno al lago – Spinone, Ranzanico, Endine e Monasterolo – hanno a più riprese dichiarato di non avere le forze necessarie a far rispettare l’ordinanza.

Ma allora che senso ha mettere un divieto? Tanto vale toglierlo. Questo era esattamente ciò che ieri dicevano tutti, quelli sulle rive: con le ordinanze i Comuni si mettono al riparo dal rischio che qualcuno si faccia male e faccia causa al Comune, ma se poi le amministrazioni non fanno niente? Nemmeno mezza sanzione è stata comminata dal 31 dicembre.

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