Tragedia sfiorata sul ghiaccio, i sindaci:
«Sorvegliare il lago? Impossibile»

I divieti ci sono, ma pochi li rispettano. E lunedì sul lago di Endine è stata sfiorata una tragedia: un 51enne di Gaverina, a causa di una crepa sulla superficie del lago ghiacciato, è caduto in acqua ed è rimasto attaccato a una lastra di ghiaccio spezzata a Ranzanico.

È stato soccorso e trasferito al Papa Giovanni di Bergamo in ipotermia. Ora sta meglio, ma se l’è vista brutta. Anche se improbabile, il timore che qualcosa potesse succedere c’era. E a questo punto la domanda è scontata: sono sufficienti i cartelli appesi e l’ordinanza emessa dai sindaci dei Comuni rivieraschi che proibisce l’accesso al lago ghiacciato? Non ci sono altri mezzi per evitare incidenti che in futuro potrebbero non concludersi con un bel lieto fine?

La risposta degli amministratori, al momento, è no, non c’è nessuna alternativa. Le ragioni sono varie. In primo luogo bisogna tenere conto della mancanza di personale: «In tutto sul lago sono operativi quattro agenti di polizia locale – spiega il sindaco di Endine Marco Zoppetti –. Uno è a Spinone, un altro a Ranzanico. L’agente di Endine svolge servizio anche a Monasterolo per qualche ora a settimana. È chiaro che con queste forze non possiamo in alcun modo controllare capillarmente i 16 chilometri di costa totali».

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