Un tuffo in bianco e nero nel lago
Pazza idea: «Lo facciamo gelare?»

In Valle Cavallina c’è un Comitato che vorrebbe far ghiacciare il lago d’Endine. Dove si pattina da sempre, come da fotografie di Storylab.

Che il lago d’Endine si copra di una coltre di ghiaccio e le persone vi si lancino sopra pattinando (nonostante i divieti) e correndo sembra un idillio da cartolina. Eppure fino a 20 o 30 anni fa era prassi. Qualche volta, è vero, è successo anche di recente. A gennaio, ad esempio, la superficie si è completamente gelata. Ma è stato il sogno di una settimana o poco più. E tuttavia quell’immagine e il suo glorioso passato sono ancora qui e l’altra sera, in una riunione del comitato turistico InValcavallina al Mulino di Trescore, qualcuno se ne è ricordato e ha proposto: «E se aiutassimo il lago a ghiacciare?».

«Per ora si tratta ovviamente soltanto di una suggestione – spiega Franco Riva, vicepresidente del comitato –. Bisognerebbe prima effettuare uno studio di fattibilità. Tuttavia se fosse tecnicamente possibile sarebbe una grande attrattiva per la Valle Cavallina fare in modo di mantenere, una volta formatosi naturalmente, il ghiaccio sul lago, consolidandolo e mettendolo a disposizione di tutti, turisti e popolazione locale. Certo, ripeto, per ora è solo un’idea; ma è dalle idee e dai sogni che si sviluppano i progetti concreti».

Nella riunione di Trescore il «come» di una simile impresa non è stato definito con precisione. Una cosa, comunque, è già chiara: non si tratterebbe in alcun modo di progettare un impianto fisso e «mostruoso» in grado trasformare l’intera superficie del lago in un Cocito dantesco. «Punti fermi del progetto – prosegue Riva – sarebbero la salvaguardia dell’identità della Val Cavallina dal punto di vista naturalistico e dell’equilibrio ambientale. Si punterebbe a superare il calo di presenze invernali, non a incentivare un turismo di massa. Le strutture ricettive ci sono».

Alla suggestione, i sindaci del lago hanno espresso approvazione mista a scetticismo: «Riuscire nell’impresa sarebbe una bella cosa – dice Marco Zoppetti di Endine –. Bisognerebbe tuttavia valutare prima i costi di una simile operazione e trovare qualche ente o esperto che si prendesse la responsabilità di certificare la tenuta del ghiaccio». Il timore di incidenti è grande.

Nei quattro Comuni rivieraschi (Endine, Spinone, Ranzanico e Monasterolo) vige a questo proposito dagli anni ’70 un’ordinanza che vieta di salire sulla superficie gelata. «È una tutela necessaria – ha aggiunto il sindaco di Monasterolo, Maurizio Trussardi –: se la gente del posto sa come muoversi d’inverno, chi non conosce il lago potrebbe lasciarsi andare a imprudenze». Cosa già capitata, peraltro.

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