E se un boscaiolo non tornasse a casa?
Ecco come intervengono i soccorsi - foto

Che cosa succede se di sera un boscaiolo non rientra a casa? Il Soccorso alpino è pronto a intervenire in ogni giorno dell’anno, a ogni ora e con qualsiasi condizione meteorologica o di condizioni ambientali.

A Gandellino, in Valbondione, si è svolta una simulazione per il mancato rientro di un uomo, un boscaiolo, rimasto ferito poco prima del termine della giornata di lavoro in un cantiere forestale. Nella finzione, un albero lo ha colpito, fratturandogli una gamba. L’intervento è partito quindi all’inizio come una ricerca, con la presenza di una U.c.r.s. (Unità cinofila da ricerca in superficie), composta da cane e conduttore.

Claus, il border collie della Stazione, con il suo fiuto e con la competenza del suo conduttore ha rintracciato il boscaiolo. A questo punto è intervenuto il personale sanitario: le ferite del figurante sono state ricostruite attraverso delle applicazioni di silicone, che riproducono visivamente la gravità del trauma. Un espediente che si rivela molto utile per fare in modo che i soccorritori agiscano in un contesto quanto più possibile aderente alla realtà, anche durante una simulazione. Il «ferito» è poi trattato e condizionato, in presenta di un istruttore sanitario nazionale del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Con la barella portantina è stato portato a valle con la jeep ambulanzata.

La simulazione d’intervento è avvenuta al buio, elemento che di solito cambia le condizioni di operatività e le rende più complesse. I tecnici che hanno partecipato alla simulazione sono stati una quindicina, più l’unità cinofila, anch’essa sempre reperibile, in caso di necessità.

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