L’abbraccio della sua Gromo
al minatore morto in Svizzera

Cordoglio tra la popolazione di Gromo per la tragica scomparsa, in una galleria svizzera, di Severo Riccardi, 58 anni, accaduta poco dopo le 18 di lunedì.

Nelle case, in piazza, nei bar di Gromo e dei paesi vicini non si fa che parlare del tragico evento che ha causato la morte di un cittadino esemplare, appartenente a una famiglia di imprenditori agricoli onesti, dediti al lavoro, agli affetti e ai valori familiari.

Severo lavorava per una multinazionale austriaca che produce macchinari per frantumare la roccia e specializzata ad eseguire lavori in galleria. Secondo quanto scritto dai media svizzeri la dinamica dell’incidente, accaduto a Oberwald, nel Cantone Vallese, è ancora in fase di definizione da parte delle autorità preposte: sembra, comunque, che la causa della tragedia sia dovuta a un cedimento improvviso di una cassaforma, una parte della struttura della galleria per l’ approvvigionamento d’acqua al cantiere dove Severo stava lavorando. Severo era il terzo di sette fratelli: Donatella, Fabrizio, Simonetta, Angelo, Giovanni e Claudia. Era sposato con Roberta Bergamini, originaria di Ludrigno di Ardesio , e padre di due figli: Angela, di 32 anni, e Andrea, di 30, che tra qualche mese lo avrebbero fatto diventare nonno. Oltre ai fratelli e ai parenti lascia nel dolore mamma Irma Mignani , 85 anni, donna di grande fede, alla quale la notizia della morte del figlio è stata data mercoledì.

La salma di Severo è giunta a Gromo nel tardo pomeriggio di mercoledì. Il carro funebre era seguito da un’auto con i suoi familiari: la moglie Roberta, il figlio Andrea, il fratello Fabrizio e il genero Oscar. Si erano recati in Svizzera subito dopo aver appreso la triste notizia della morte del proprio caro. I funerali saranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Gromo venerdì, alle 15.

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