«L’ospedale vincerà la tempesta»
I sindaci seriani fanno quadrato su Piario

L’ospedale di Piario è sotto i riflettori da ormai oltre due mesi, da quando cioè è scoppiata la bufera delle morti sospette nel reparto di Medicina, per la quale risultano indagate 11 persone. E i sindaci dell’alta Valle Seriana non se ne stanno con le mani in mano a guardare. Ma, preoccupati per il clima creato in seguito alle vicende giudiziarie che vedono coinvolto il nome del «Locatelli», così come l’esposizione mediatica «che non aiuta», difendono l’ospedale di frontiera, certi che supererà anche questa situazione.

Le note vicende che hanno recentemente coinvolto l’ospedale «Antonio Locatelli» di Piario – l’inchiesta sulle morti sospette nel reparto di Medicina che vedono indagati per omicidio preterintenzionale l’infermiera Anna Rinelli e, per concorso colposo in omicidio, il primario, la caposala e otto medici del reparto; inoltre, più recente, lo scandalo del dirigente medico di Piario e Lovere, Giacomo Corica, che figura nelle carte dell’inchiesta appalti in sanità ed è stato sollevato dall’incarico – fin dal loro insorgere sono state seguite attentamente dai sindaci dell’alta Valle Seriana e della Valle di Scalve.

Ventiquattro amministrazioni comunali che hanno poi delegato Pietro Visini, sindaco del comune di Piario nel cui territorio sorge l’ospedale, e il sindaco di Vilminore di Scalve, Guido Giudici, tra l’altro medico in pensione che ha svolto per una vita la sua professione nell’ospedale e che la svolge pure ora come volontario, a rappresentarli nel seguire passo passo l’evolversi dei fatti.

«Nei giorni scorsi - informa Pietro Visini - ci siamo incontrati con Mara Azzi, direttore generale dell’Ast di Bergamo e con Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bolognini Bergamo Est, dalla quale l’ospedale Locatelli dipende. A loro abbiamo espresso la nostra preoccupazione per le vicende che hanno coinvolto l’ospedale e rivolto una serie di richieste su servizi da implementare e da istituire ex novo. Grazie a questi colloqui abbiamo avuto la certezza che i nostri interlocutori conoscono perfettamente le vicende che hanno coinvolto il nosocomio di Piario e che le seguono, con oculatezza, da vicino».

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