Rovetta, sfregio alla tomba dei militi
E sui social riesplode la polemica

Un gesto non nuovo e provocatorio, destinato, a oltre settant’anni di distanza, a rinfocolare polemiche ed estremismi.

Sono state asportate al cimitero di Rovetta le tre fotografie che corredavano la croce tombale eretta a ricordo dei 43 militi della Tagliamento, uccisi nella notte fra il 27 e il 28 aprile 1945, a guerra ormai conclusa. La segnalazione è arrivata attraverso i social da Alberto Benzoni, presidente dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia della Val Seriana, ed è stata ripresa da Walter Semperboni di Lizzola.

«È un gesto che si commenta da solo - sottolinea Semperboni che, senza mezzi termini, attribuisce la responsabilità ad ambienti di sinistra - dato che almeno il rispetto dei morti dovrebbe far parte di quel minimo di umana decenza che invece è andato ormai definitivamente perduto». I post di Benzoni e Semperboni hanno raccolto il sostegno di molte persone, compreso, nel mondo politico, quello di Lara Magoni, consigliere regionale della lista Maroni.

Dalla croce posta nel cimitero di Rovetta sono state asportate la foto sommitale che ritraeva Benito Mussolini e quelle laterali con l’aquila romana fascista e il fascio littorio con il simbolo della Tagliamento.

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