Scacciate le centraline dalla Valvertova
Spunta l’idea di un parco naturale

Dopo la grande paura, la necessità di blindare il tesoro naturale della Valvertova. È definitivamente tramontata l’ipotesi di costruzione di due centraline idroelettriche in una delle zone naturali più frequentate della provincia di Bergamo.

La rinuncia a realizzare i due manufatti infatti fa seguito a una grande mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica a favore della salvaguardia di una valle incontaminata e di incomparabile bellezza naturalistica: incontri, riunioni, un’assemblea pubblica e una raccolta di adesioni per il «no» al progetto che ha raggiunto quota 6.550 firme. Il sindaco di Vertova, Luigi Gualdi, valuta positivamente l’esito della battaglia: «Siamo soddisfatti del risultati ottenuti grazie all’azione comune di tutte le persone e le istituzioni coinvolte e alla collaborazione con il comune di Gazzaniga col quale abbiamo condiviso le ultime decisioni, ma ritengo che debba essere tenuta alta la guardia per contrastare eventuali altre iniziative nei confronti della valle. La moratoria approvata una ventina di giorni fa dalla Regione dovrebbe scongiurare questa ipotesi almeno per due anni. L’azione del “Comitato Valvertova bene comune” ha risvegliato l’attenzione sul problema e contribuito a raggiungere l’obiettivo». A scanso di altri rischi per l’integrità della valle, più di uno si è espresso per la creazione di un’area protetta, ossia trasformarla in Parco naturale. L’idea era stata proposta già negli anni ‘80 ma era finita in nulla perché si erano sollevate obiezioni sui vincoli e i divieti legati alla presenza di un parco, in particolare per all’agricoltura. Ma ora che l’attività agricola e di allevamento si sono molto ridotte in quella zona, il parco potrebbe mettere radici.

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