Una tradizione lunga 48 anni - Foto
In 2 mila alla Messa sul Pizzo Formico

La celebrazione sulla vetta si ripete ormai da 48 anni senza interruzioni ed è folla sul Pizzo Formico.

Si avvicina al traguardo del mezzo secolo (con il 1° gennaio 2017 siamo a quarantotto ininterrotte edizioni) la tradizione della Messa di Capodanno sulla vetta del Pizzo Formico, al confine fra i territori di Clusone e Gandino in Valle Seriana. Alle 10,30 a presiedere la celebrazione c’era don Giuseppe Zambelli, vicario parrocchiale di Clusone, che già lo scorso anno ha raccolto il testimone da don Martino Campagnoni, 90 anni il prossimo 4 gennaio. Davanti a lui duemila persone.

Fu proprio lo storico direttore del Patronato San Vincenzo di Clusone, nel 1970, a trasformare in puntuale pellegrinaggio l’abitudine di salire sul Formico con alcuni amici (fra cui Attilio Pezzoli e Guerino Giudici) la mattina di Capodanno. Sino al 2015 don Campagnoni ha sempre celebrato la Messa in quota. L’altare viene allestito ai piedi della grande croce in ferro, posta ai 1.632 metri del Formico nel 1933, in coincidenza con l’Anno Santo indetto per ricordare i 19 secoli dalla morte di Cristo. Per questo è alta esattamente 19 metri, uniti alla ragguardevole apertura di 9 metri. Fu benedetta nell’agosto 1933 dall’arciprete clusonese monsignor Attilio Plebani. Per la realizzazione furono coinvolte centinaia di persone ed in particolare gli agricoltori della contrada dei «Cuminì».

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