Pienone al centro commerciale «Le Due Torri» per l’incontro con il rapper Diego Germini, in arte Izi che incarna uno dei tanti fenomeni virali della rete con oltre 50 milioni di visualizzazioni dei suoi video. È anche stato protagonista del film «Zeta», lungometraggio che documentava il mondo dell’hip hop italiano, diretto da Cosimo Alemà.
Diego Germini, in arte Izi, è venuto a Stezzano per presentare «Pizzicato». Lui ha una storia intima da raccontare perché la vita gli ha già riservato diverse esperienze: dalla separazione dei genitori, al via vai per tribunali, assistenti sociali, psicologi. Anche un diabete congenito ci mette del suo, ma il giovane non si arrende e trova nella musica la sua ancora di salvezza. A vent’anni è un rapper già conosciuto che persino Fabri Fibra onora della sua collaborazione. Nel disco «Pizzicato» i due duettano in «Dopo esco». «Pizzicato sta per infastidito, disturbato da una società priva di valori, di ideali», spiega lui.
«Una società che tiene solo all’apparenza, alla fame di successo, al riuscire in qualcosa, che si scorda di quali siano i veri valori. “Pizzicato” sta per intrappolato nelle gabbie che ci creiamo. Gabbie abitate da mostri che noi stessi inventiamo: schemi mentali da cui è difficile uscire. In questo disco dico che dovremmo imparare ad ascoltarci di più, a liberarci dalle pastoie che abbiamo addosso».
Dunque, un disco per esorcizzare le asperità del destino? «”Pizzicato” mi ha aiutato tantissimo. È molto più libero dell’album precedente che si portava dietro la proiezione del film. Ora sono le canzoni a essere protagoniste. Scrivo di getto e spesso le cose mi vengono fuori dall’inconscio. In questo momento sono molto “pizzicato” dalla regola corrente del predicare bene e razzolare male».