A quasi sei mesi dall'omicidio di Gianna Del Gaudio è stata depositata la tanto attesa relazione dei Ris di Parma sul materiale scientifico, dattiloscopico e merceologico prelevato dalla scena del delitto, la villetta di Seriate. Il pm titolare dell'inchesta Laura Cocucci e l'avvocato difensore di Antonio Tizzani hanno ricevuto la relazione. Più di cento pagine, che contengono vari profili. Non solo l'analisi del coltello trovato a 400 metri dal luogo del delitto, ma anche tutta una serie di accertamenti dentro casa e nel giardino della villetta che dalle prime indiscrezioni andrebbero a confermare tutte le ipotesi investigative ricostruite fino ad ora. Soprattutto il profilo genetico trovato sul taglierino. E' confermato che appartiene ad Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico indagato, e che si tratta di quantitativo modesto ma che tuttavia contiene la traccia completa del dna di Tizzani. Cosa determinante per chi indaga dal momento che l'ex ferroviere ha sempre sostenuto che quel taglierino non viene da casa sua. Come sarebbe finito lì allora il suo dna si chiede chi indaga? Traccia completa o traccia parziale del dna di Tizzani, come invece sostiene Portera, il consulente della difesa? Intanto traccia è, e questa è una certezza messa ora nero su bianco. Altra certezza che si aggiunge a quella fornita dal medico legale che aveva affermato che la lama di quel taglierino era "astrattamente compatibile" con la profonda ferita al collo di Gianna. In casa inoltre non sarebbero state trovate traccie riconducibili ad estranei. Giorgio Portera, genetista dell difesa di Tizzani chiarisce ora le «attività difensive» che intende svolgere, «Molto probabilmente avremo intenzione di effettuare un sopralluogo nella casa teatro dell’omicidio di Gianna Del Gaudio per poterci esprimere a nostra volta sulle dinamiche all’interno della scena del crimine». Finora infatti i sopralluoghi sono stati effettuati dai Ris, alla presenza di Tizzani e del suo avvocato, mentre la difesa non aveva ancora svolto analisi tecniche. Ma la partita non si basa certamente solo sul dna. La relazione, che resta fondamentale, è tuttavia solo uno degli elementi su cui si basa l'accusa per incastrare il colpevole. In modo parallelo e complementare ci sono infatti tutti i riscontri raccolti derivanti dalle indagini tradizionali. La parola al giudice, che nei prossimi giorni dovrà decidere se disporre la misura cautelare nei confronti del marito della vittima. Simona Befani
A quasi sei mesi dall'omicidio di Gianna Del Gaudio è stata depositata la tanto attesa relazione dei Ris di Parma sul materiale scientifico, dattiloscopico e merceologico prelevato dalla scena del delitto, la villetta di Seriate. Il pm titolare dell'inchesta Laura Cocucci e l'avvocato difensore di Antonio Tizzani hanno ricevuto la relazione. Più di cento pagine, che contengono vari profili. Non solo l'analisi del coltello trovato a 400 metri dal luogo del delitto, ma anche tutta una serie di accertamenti dentro casa e nel giardino della villetta che dalle prime indiscrezioni andrebbero a confermare tutte le ipotesi investigative ricostruite fino ad ora. Soprattutto il profilo genetico trovato sul taglierino. E' confermato che appartiene ad Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico indagato, e che si tratta di quantitativo modesto ma che tuttavia contiene la traccia completa del dna di Tizzani. Cosa determinante per chi indaga dal momento che l'ex ferroviere ha sempre sostenuto che quel taglierino non viene da casa sua. Come sarebbe finito lì allora il suo dna si chiede chi indaga? Traccia completa o traccia parziale del dna di Tizzani, come invece sostiene Portera, il consulente della difesa? Intanto traccia è, e questa è una certezza messa ora nero su bianco. Altra certezza che si aggiunge a quella fornita dal medico legale che aveva affermato che la lama di quel taglierino era "astrattamente compatibile" con la profonda ferita al collo di Gianna. In casa inoltre non sarebbero state trovate traccie riconducibili ad estranei. Giorgio Portera, genetista dell difesa di Tizzani chiarisce ora le «attività difensive» che intende svolgere, «Molto probabilmente avremo intenzione di effettuare un sopralluogo nella casa teatro dell’omicidio di Gianna Del Gaudio per poterci esprimere a nostra volta sulle dinamiche all’interno della scena del crimine». Finora infatti i sopralluoghi sono stati effettuati dai Ris, alla presenza di Tizzani e del suo avvocato, mentre la difesa non aveva ancora svolto analisi tecniche. Ma la partita non si basa certamente solo sul dna. La relazione, che resta fondamentale, è tuttavia solo uno degli elementi su cui si basa l'accusa per incastrare il colpevole. In modo parallelo e complementare ci sono infatti tutti i riscontri raccolti derivanti dalle indagini tradizionali. La parola al giudice, che nei prossimi giorni dovrà decidere se disporre la misura cautelare nei confronti del marito della vittima. Simona Befani