Alain Wapler, amministratore delegato di un’importante casa automobilistica, è il classico uomo d’affari, un uomo che corre. Non c’è tempo per la famiglia, la figlia, che vive con lui, lo vede a malapena, ci sono solo il lavoro, gli obiettivi da raggiungere, il mercato, la corsa al successo. «Mi fermerò quando sarò morto» è solito ripetere, a tutti, in ogni occasione. Ironia della sorte non è la morte a fermarlo, ma un ictus cui seguono vuoti di memoria e un grave deficit cognitivo che gli toglie o, quando va bene, confonde, le parole. Costretto a fare i conti con la sua nuova condizione, Alain affronta una nuova sfida: superare l’afasia. Non sarà facile, ma avrà un’importante alleata, Jeanne, giovane e appassionata logopedista, a sua volta alle prese con i propri fantasmi (è alla ricerca della madre biologica). Con lei Alain non si limiterà a ritrovare la capacità di comunicare, ma riscoprirà il valore del tempo, degli affetti e, in ultima analisi, della vita. Commedia francese agrodolce ispirata alla storia vera di Christian Streiff, amministratore delegato prima di Airbus e, poi, del gruppo PSA Peugeot Citroën. Lo stesso Streiff ha raccontato la propria malattia e la propria rinascita nell’autobiografia “J'étais un homme pressé: AVC, un grand patron témoigne”. Otto anni dopo il successo di "Tout ce qui Brille", il regista Hervé Mimran torna collaborare con Leïla Bekhti (allora premiata con il César come miglior attrice promettente) che qui interpreta Jeanne. Ma il grande mattatore del film è Fabrice Luchini, attore di squisito talento, interprete, a teatro, di Flaubert, Nietzsche, Balzac, La Fontaine, Proust e Philippe Muray e Coppa Volpi a Venezia nel 2015 per “La Corte”.
Informazioni
Regia
Hervé Mimran
Genere
Commedia
Anno
2018
Cast