Sfidare il Cremlino può costare la vita
MONDO. Purtroppo è finita come in tanti temevano: Aleksej Navalny è deceduto in carcere. La sua battaglia disperata contro il potere l’ha portato ad una tragica e inevitabile conclusione.
MONDO. Purtroppo è finita come in tanti temevano: Aleksej Navalny è deceduto in carcere. La sua battaglia disperata contro il potere l’ha portato ad una tragica e inevitabile conclusione.
MONDO. L’allarme suona da tempo in tutte le cancellerie europee e d’oltreoceano, ma adesso si osserva una strana accelerazione. L’idea che si rincorre è che solo il mostrare i muscoli ci potrà regalare la pace.
MONDO. Grande è la confusione sotto il cielo, diceva Mao Tse Tung, che di confusione si intendeva. Chissà che cosa direbbe se potesse vedere quel che vediamo noi.
ESTERI. Gli osservatori attenti al conflitto russo-ucraino sanno che la tragedia dimenticata si consuma su due fronti. Il primo è in corso lungo un migliaio di chilometri, dal Donbas agli oblast di Kherson e di Zaporizhzhia, territori annessi illegalmente dal Cremlino ma nei quali si continua a combattere.
ESTERI. Nel 2021 Vladimir Putin scriveva in un breve e poco noto saggio: «L’Ucraina è un non Stato, parte della Russia». Riprendeva un antico cavallo di battaglia degli imperialismi zaristi e sovietico, fondamento ideologico della reiterata, violenta repressione di identità, cultura e lingua ucraine.