Il Papa ai vescovi: no a misure drastiche «Non lascino solo il popolo» nella crisi
I vescovi devono valutare bene che cosa fare in questa crisi legata al coronavirus perché «le misure drastiche non sempre sono buone».
I vescovi devono valutare bene che cosa fare in questa crisi legata al coronavirus perché «le misure drastiche non sempre sono buone».
Molti docenti stanno procedendo a valutare l’attività didattica a distanza svolta in questi giorni. Graziani: «La valutazione è compito dell’insegnante».
L’Ordine degli Infermieri di Bergamo: aderite alle indicazioni per evitare
la diffusione del contagio.
«Sono sospese tutte le attività sportive ad ogni livello fino al 3 aprile 2020; per ottemperare al punto sopra descritto, viene richiesto al Governo di emanare un apposito Dpcm che possa superare quello attuale in corso di validità».
Da lunedì anche nella nostra provincia scatteranno i controlli delle forze dell’ordine, come stabilito domenica sera dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha diramato una direttiva con le disposizioni per i prefetti sul come effettuare i controlli all’interno e per entrare e uscire dalle aree definite «a contenimento rafforzato»
La filiera della produzione, importazione e distribuzione delle mascherine in questi giorni è al collasso, ed a pagarne il conto sono gli utilizzatori finali.
Corpo e mente sono un insieme: tra Ats e Associazione Emdr è stato siglato un protocollo che prevede una collaborazione per dedicare la giusta attenzione anche aglio aspetti psicologici dell’emergenza coronavirus.
«Contrariamente a quanto è stato detto qualche giorno fa non è tutto finito, non finisce magicamente. Bisogna tutti impegnarci»: il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha ribadito in collegamento con lo speciale Tg2 sul Coronavirus.
L’anno zero dell’epidemia al tempo dei social è uno di quegli eventi (non semplici fatti) che stabiliscono un prima e un dopo. All’indomani del trauma dell’11 Settembre si diceva che «nulla sarà come prima»: molta emozione, un pizzico di retorica, un pezzo di verità, tutti strumenti per un viaggio nell’inconscio collettivo. Afflitti dal coronavirus, torniamo così alla casella di partenza con il c…
Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, recependo l’invito di Damiano Tommasi, presidente dell’AssoCalciatori, ha chiesto alla Figc di valutare «lo stop immediato della Serie A». Durissimo lo scontro con i club.
Cari fratelli sacerdoti. Care sorelle e fratelli tutti, la situazione sanitaria, i provvedimenti delle autorità, le scelte pastorali fino ad ora compiute, mi inducono a condividere con voi alcune considerazioni.
Per chi ancora non l’avesse capito, e purtroppo sembrano essere ancora in molti, quella causata dal coronavirus è un’emergenza senza precedenti che di ora in ora si fa sempre più drammatica. Che la situazione rischiasse di implodere presto lo si era già detto, ma nelle ultime 48 ore Covid-19 ha dato una violenta accelerata alla propria folle corsa, facendo saltare ogni argine.
Un rosario «per la salute del nostro popolo». L’ha annunciato domenica mattina 8 marzo il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi alla termine della celebrazione della Messa in Cattedrale (trasmetta in diretta da Bergamo Tv e sui canali social).
I bergamaschi «sfidano» il decreto. Nonostante le nuove misure più restrittive e l’invito delle autorità - a partire da Regione Lombardia - a una rarefazione della vita sociale, nella mattinata di domenica 8 marzo il centro di Bergamo appare popolato più delle aspettative.
L’Enac, l’Ente nazionale aviazione civile, dopo il decreto del governo per l’emergenza coronavirus, ha comunicato che tutte le infrastrutture aeroportuali sono aperte.
«Camillo Bertocchi penso che in tanti stiamo aspettando le tue delucidazioni su come ci si deve comportare e su come ci si può muovere per lavoro vista la zona rossa in tutta la Lombardia».
Stretta su Lombardia e 14 province del Nord Italia. Nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il decreto che introduce una serie di limiti agli spostamenti in queste zone, le più colpite in Italia dal Coronavirus. Valido da domenica 8 marzo fino al 3 aprile.
Con un lungo post su Facebook, il dottor Daniele Macchini, medico dell’Humanitas Gavazzeni, racconta la sua vita in prima linea per contrastare il coronavirus. È una testimonianza da brividi, da leggere dalla prima all’ultima riga.
La medicina sarà amara, molto amara, ma il male va debellato, costi quel che costi. Anche perchè «il danno economico è già enorme: a questo punto tanto vale adottare ogni azione utile a tutelare la salute, poi si troverà il modo anche di ristorare i danni».
Tutta la Lombardia è «zona rossa». Fino al 3 aprile i cittadini devono «evitare in modo assoluto» gli spostamenti «in entrata e in uscita, nonché all’interno dei territori», se non motivati da «indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza».