
Gasp raggiante, gara gestita bene
Ilicic? «Ha fatto la sua parte»

Passante scorge auto nel fiume
Tragedia a Camerata Cornello
Tornare a sorridere
con la chirurgia flapless
Ricoveri in Bergamasca: +98 a febbraio
Contagi, Valgoglio da oggi in zona rossa
Tragedia in Presolana, addio a Giamba
«Solare e generoso, amava la montagna»
Da 5 millimetri a 2 centimetri al giorno
Si muovono fino a 2 milioni di metri cubi
Contro la Samp due lampi: Malinovskyi e Gosens
L’Atalanta raddrizza una gara complicata

Sampdoria-Atalanta: il «pagellone»
Vota la prestazione dei nerazzurri
Investito a Vertova, vittima un 90enne
Identificato il giovane al volante dell’auto
Spegne le voci «nemiche» nel cuore
e restituisce energia al corpo svuotato
Lombardia, al via le vaccinazioni
per il personale delle Università

Chirurgia laparoscopica
per «eliminare» l’ernia
I tortelli fritti ripieni
Un dolce buono tutto l’anno
Covid, Fontana firma l’ordinanza
Valgoglio in fascia rossa da domenica
Covid, in Lombardia 4.191 nuovi positivi
A Bergamo 315 casi. Oltre 45 mila i test


Anni 20, addio alla vecchia Fiera
Srebrenica, male
e nuova beffa
di Andrea Valesini

Ancora Srebrenica? Qualcuno potrebbe porre la domanda, convinto che l’eccidio sia ormai consegnato alla storia quando non addirittura all’oblio. La città bosniaca nel luglio 1995 per alcuni giorni fu teatro del più grave genocidio in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale: furono uccisi 8.372 civili. Eppure l’area era stata dichiarata «zona protetta» dall’Onu e per garantirne lo status fu schierato nei pressi di Srebrenica un battaglione di canadesi prima e poi di 800 caschi blu olandesi, comandati dal colonnello Ton Karremans.
Il governo Draghi
Divisione di destini
di Roberto Chiarini

In passato il governo dei «tecnici» rappresentava una semplice parentesi della vita parlamentare. Non sembra proprio che sia questo il caso del governo di Draghi. La sua investitura alla guida del governo non è maturata per far decantare una situazione politica intricata (come Ciampi nel 1993 o Dini nel 1995) e nemmeno per predisporre, in una situazione di emergenza, misure di salvaguardia della finanza nazionale ormai sull’orlo di un baratro (come Monti nel 2012). Al Super-Mario il presidente della Repubblica si è rivolto per formare un esecutivo «di alto profilo» in un frangente in cui i partiti, tutti, accusano una grande impotenza. Incapaci di scongiurare, nell’immediato la perdita del sostegno finanziario dell’Ue, in prospettiva un declino senza ritorno della nostra economia.
Bergamo, mola mia
Così è nato il video
che ha fatto
il giro del mondo
di Andrea Taietti

Docente all’Università di Las Vegas. «Ho raccolto le voci dei bergamaschi oltre confine per far sentire la vicinanza alla nostra città ferita». È passato un anno da quando il Covid-19 è arrivato e ha travolto la bergamasca come uno tsunami. Quello che è successo nei mesi successivi lo abbiamo ancora tutti ben impresso nella mente, negli occhi e nel cuore. Nessun bergamasco potrà mai dimenticare ciò che abbiamo vissuto. Nemmeno quelli che vivono all’estero e che il dramma lo hanno vissuto da lontano, con un senso di impotenza e paura forse ancora più amplificato proprio per la lontananza da casa e dalla famiglia. Sono stati mesi terribili, che avranno conseguenze sulle persone a lungo nei prossimi anni.