Covid, Greco: «Effetti collaterali sui bimbi,

Chiuduno: servono più adesioni ai vaccini
Under 80, il 30% degli slot rimane
inutilizzato
Pedemontana, qualcosa si muove
Aggiudicati i lavori e la progettazione
Centro fitness e cinema alle Due Torri
Pronti per fine anno, 100 assunzioni
Tour «virtuale» dei sapori regionali- Foto
Piatti tipici degli studenti dell’Alberghiero
Bonus 110% ammesso sul prezzo di acquisto di una casa antisismica
Draghi firma il nuovo Dpcm, cosa cambia
Nuove norme dal 6 marzo al 6 aprile
Covid, vaccini al personale scolastico
Campagna al via l’8 marzo

Sanremo, prima Annalisa - La classifica
Il foto-racconto della serata al Festival
Bloccata su un versante impervio al buio
Ragazza 26enne portata in salvo
Bonus 110%, come inviare i documenti per la cessione o lo sconto in fattura. Guarda il nuovo video BonusCasa
Covid, a Bergamo +146 nuovi positivi
Lombardia, +3.762 casi e 55 decessi

Castelli Calepio, auto contro moto -Foto
Grave 54enne, in ospedale con l’elicottero
Moratti: «Variante inglese nel 64% dei casi»
Ci sono anche brasiliana e sudafricana
Gasp sul Crotone: mai abbassare la guardia
«Zapata è l’unico che può recuperare»
In elicottero a Parzanica per i vaccini
Il grazie dei «nonni» isolati dalla frana


Anni 20, addio alla vecchia Fiera
Draghi, mosse chiave
su nomine e fondi
di Andrea Ferrari

Un, due e tre. Prima la nomina di Franco Gabrielli alla Sicurezza nazionale. Poi la sostituzione dello scolorito Angelo Borrelli con Fabrizio Curcio alla Protezione civile. Infine la defenestrazione del contiano supercommissario Mimmo Arcuri e la nomina di un generale di Corpo d’armata, Francesco Paolo Figliuolo, al suo posto. E così la strategia vaccinale di Draghi ha posto le pedine sulla scacchiera disfacendo in poche mosse tutto ciò che aveva messo in piedi Giuseppe Conte tra molte difficoltà, certo, ma anche contraddizioni e inefficienze. Abolite le «Primule», adesso saranno l’Esercito (Figliuolo era il responsabile delle iniziative delle Forze armate nella lotta al Covid) e la Protezione civile ad occuparsi dei vaccini cercando di allestire più centri possibile usando i grandi spazi disponibili, dai palazzetti dello sport ai piazzali delle caserme fino a blasonate architetture come la Nuvola di Fuksas e l’auditorium di Renzo Piano a Roma.
Il pubblico servizio
che merita rispetto
di Stefano Sepe

L’uccisione, in un agguato dai contorni non troppo nitidi, dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci ha scosso il nostro Paese. Due vite spezzate, probabilmente anche a causa dell’inadeguata valutazione dei pericoli che essi (insieme all’autista del loro veicolo) correvano. Sull’accaduto saranno gli investigatori e la magistratura a fornire risposte. La vicenda che ha visto coinvolti i nostri connazionali rappresenta un caso esemplare. Nel duplice significato della parola. Di poter essere portato ad esempio (positivo, ovviamente) dei compiti di un pubblico impiegato; di essere solamente uno dei tanti esempi del comportamento di buona parte dei dipendenti dello Stato. Intanto l’Italia piange due servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro attaccamento ai doveri che si erano assunti entrando a far parte dell’amministrazione dello Stato. Doveri che sono incisi a chiare lettere nell’articolo 54 della Costituzione, il quale prescrive l’obbligo per essi di adempiere «con disciplina ed onore» alle funzioni loro affidate. Ed è proprio con onore che un altissimo funzionario della carriera diplomatica e un «semplice» agente dei Carabinieri hanno adempiuto al loro dovere con sprezzo per i rischi connessi.
Bergamo, mola mia
Così è nato il video
che ha fatto
il giro del mondo
di Andrea Taietti

Docente all’Università di Las Vegas. «Ho raccolto le voci dei bergamaschi oltre confine per far sentire la vicinanza alla nostra città ferita». È passato un anno da quando il Covid-19 è arrivato e ha travolto la bergamasca come uno tsunami. Quello che è successo nei mesi successivi lo abbiamo ancora tutti ben impresso nella mente, negli occhi e nel cuore. Nessun bergamasco potrà mai dimenticare ciò che abbiamo vissuto. Nemmeno quelli che vivono all’estero e che il dramma lo hanno vissuto da lontano, con un senso di impotenza e paura forse ancora più amplificato proprio per la lontananza da casa e dalla famiglia. Sono stati mesi terribili, che avranno conseguenze sulle persone a lungo nei prossimi anni.