Fido e la paura
dei temporali

Sono molti i cani, che abitano le nostre case, ad avere paura dei temporali; ancora prima che scoppi il finimondo, cominciano a dare segni di nervosismo, a guaire e a girovagare senza sosta da una stanza all'altra.

Sono molti i cani, che abitano le nostre case, ad avere paura dei temporali; ancora prima che scoppi il finimondo, cominciano a dare segni di nervosismo, a guaire e a girovagare senza sosta da una stanza all'altra. È una paura, che ha anche un nome: brontofobia e non va mai sottovalutata.

Quando è in arrivo un temporale tutto cambia: la pressione atmosferica si abbassa, l'elettricità statica aumenta, il cielo è solcato da lampi e la pioggia, spinta dal vento, comincia a battere con violenza sui tetti e sui vetri delle finestre. È una situazione strana, che qualche amico con la coda fatica ad affrontare. Ma perché alcuni cani sono più sensibili di altri ai temporali? Esistono tendenzialmente due teorie sull'argomento: la prima vede l'origine della fobia nascere durante l'allattamento; una madre sensibile ai tuoni e ai rumori forti trasmette la stessa preoccupazione ai propri piccoli, che, una volta cresciuti, assoceranno sempre il frastuono del temporale alle sensazioni di sgomento, percepite attraverso la madre durante i primi giorni di vita. La seconda spiega che questa paura è il risultato di una qualche esperienza personale negativa, che Fido si è trovato a sperimentare non necessariamente da cucciolo, ma anche da adulto. Infatti è sufficiente un episodio percepito in modo angoscioso, per scatenare una serie di paure ed attacchi di panico difficili da gestire. In questi casi è opportuno offrire a Fido un angolo appartato o una seconda cuccia posizionata nella parte più tranquilla della casa e aiutarlo a stare meglio: se comincia a piangere o a girovagare senza sosta, non ha senso sgridarlo o peggio punirlo se non ci ascolta, perché aumenterebbe la sua inquietudine e perché potrebbe associare il tuono non solo alla paura, ma anche al castigo.

Al tempo stesso è importante non cadere nella tentazione delle coccole eccessive, perché Fido potrebbe pensare che il suo comportamento «ansioso» sia positivo e ciò rinforzerebbe tali reazioni. La soluzione più giusta (e difficile da perseguire) è quella di reagire con voluta indifferenza, interagendo con lui come se nulla fosse, distraendolo con il gioco e ignorando il temporale. Bandiamo per sempre esclamazioni come «poverino, sta per arrivare il temporale» o «stai tranquillo... smettila di andare in giro, seduto!?», perché non aiutano il nostro amico peloso e la nostra relazione con lui.

Tuttavia una volta che un cane ha sviluppato tale fobia, questa può divenire rischiosa per la sua incolumità; il mio consiglio è di ricorrere al supporto di un comportamentista, il quale, attraverso un lavoro di rieducazione, che potrà includere, oltre ad esercizi e piccole ricompense, l'uso di medicine alternative e feromoni, organizzerà degli interventi mirati a controllare questa paura, che rappresenta una continua fonte continua di stress e che non deve essere sottovalutata con un semplice «come è fifone». Nei momenti di difficoltà, a tutti noi piace quando un amico ci aiuta ad essere più sereni; ecco la stessa cosa vale anche per i nostri compagni pelosi: se hanno bisogno di noi, non dobbiamo tiraci indietro. Salutatemi i vostri cani.

Marco Bergamaschi

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