Tenere alta la guardia
per non correre rischi

Ok, quella di domenica scorsa contro il Sassuolo è stata la vittoria più preziosa della sofferta stagione atalantina, sia per il momento critico attraversato dai nerazzurri, sia per la fase del campionato, e la salvezza può dirsi ipotecata. Ma, attenzione, non è stata ancora centrata. Concentrazione e determinazione non dovranno assolutamente scemare.

Il +6 sul Cesena (che ha strappato con i denti un pareggio a Genova contro la Sampdoria) e il +8 (+9) sul Cagliari a otto giornate dalla fine sono un margine invidiabile da gestire, considerando anche che i sardi a parole continuano a credere nella salvezza ma con il ritorno di Zeman non hanno cambiato passo (un pareggio e tre batoste di fila) e che i romagnoli sono reduci dal traumatico ko casalingo contro il Chievo.

Sarebbe insensato non pensare positivo. Però è anche vero che l’Atalanta prima di domenica era malata e non è sufficiente una giornata di vitalità per dire che è guarita. Probabilmente non lo è e comunque sarà sufficiente una squadra bergamasca convalescente per impedire a un Cagliari in coma e a un Cesena che entra ed esce dalla terapia intensiva di recuperare terreno. Ma visto che il verdetto dell’aritmetica è ancora lontano, è giusto evitare pericolosi rilassamenti.

L’Atalanta deve tenere duro ancora un po’. Le prossime tre giornate potrebbero rivelarsi decisive e regalare davvero la quarta salvezza di fila ai nerazzurri. Ma potrebbero anche creare nuovi grattacapi in caso di un nuovo blackout. L’Atalanta gioca domenica all’Olimpico contro la Roma, avrà l’Empoli in casa domenica 26 e sfiderà il Cesena nello scontro diretto mercoledì 29 allo stadio Manuzzi. I romagnoli invece sono attesi da un’altra trasferta a Genova (Genoa) prima di incrociare i guantoni con i bergamaschi, mentre il Cagliari ha Napoli in casa, Fiorentina e Chievo in trasferta. L’obiettivo dell’Atalanta è di incrementare ulteriormente il suo margine su Cesena -in primis - e Cagliari per giocare il match infrasettimanale del Manuzzi senza l’incubo di perdere.

Naturalmente si confida molto nel duello interno contro l’Empoli per incamerare tre punti d’oro, ma è dovere dell’Atalanta tentare di strappare almeno un pareggio anche domenica a casa della Roma (dove perde da nove partite di fila e non vince dal 1996). Anche l’appuntamento di Napoli sembrava proibitivo e invece l’Atalanta è rientrata a Bergamo con un punto conquistato in inferiorità numerica. I giallorossi - tra i quali dovrebbe rivedersi Totti titolare - hanno quasi il doppio dei punti dei nerazzurri (57 a 29), a testimonianza di una grande differenza di valori tecnici, ma stanno esprimendosi con discontinuità e uno stadio Olimpico forse semivuoto (gli ultrà sono in guerra con Pallotta) potrebbe giocare a favore dell’Atalanta.

La compagine bergamasca avrà comunque qualche problema di schieramento. Con Cigarini, Biava e Pinillla squalificati e Cherubin, Bellini e Raimondi infortunati, mister Reja - che confermerà il suo 4-2-3-1 (o 4-4-1-1) - non ha molte scelte in difesa (Stendardo e Benalouane centrali con Masiello e Dramè esterni, l’unica alternativa potrebbe essere rappresentata dall’arretramento di Zappacosta) e a centrocampo dovrà sostituire Cigarini: per affiancare Carmona è favorito Baselli che peraltro con il tecnico goriziano non ha avuto quasi mai spazio. Gomez e Zappacosta (o magari Estigarribia con Zappacosta terzino) giocheranno sulle fasce e in attacco tandem argentino con Moralez a supporto di Denis. Denis e Moralez, decisivi contro il Sassuolo. Denis e Moralez, se girano loro è vera Atalanta.

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