Petardo esplode in mano: perde quattro dita

Petardo esplode in mano: perde quattro ditaLa vittima è un 38enne di Treviolo. Altri dieci al Pronto soccorso, uno rischia l’occhio

Stava festeggiando l’arrivo dell’anno nuovo a casa di amici, ma per lui la festa si è tramutata in una disgrazia. Un petardo gli è scoppiato in mano provocandogli l’amputazione parziale di quattro dita della mano destra, escluso il pollice. Adesso G. R., 38 anni, di Treviolo, si trova ricoverato nel reparto di Traumatologia degli Ospedali Riuniti e rischia di perdere l’uso dell’arto.

L’incidente è accaduto pochi minuti dopo la mezzanotte. G. R. si trovava a casa di amici a Bergamo, in un appartamento in via Ungaretti, quartiere Campagnola. Per salutare l’arrivo del nuovo anno la compagnia è uscita sul balcone e ha esploso qualche fuoco d’artificio. Il petardo maneggiato dal trentottenne è però scoppiato senza che l’uomo avesse il tempo di liberarsene, dilaniandogli la mano.

G. R. è stato subito soccorso dagli amici, che lo hanno portato in auto al Pronto soccorso dei Riuniti, dove è arrivato 17 minuti dopo la mezzanotte. Visitato dai medici, è stato subito ricoverato in Traumatologia e ieri mattina è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, durato due ore e mezza. La sua mano destra è stata parzialmente ricostruita in sala operatoria, ma è tuttora a rischio: ci vorranno infatti almeno dieci giorni per verificare la riuscita dell’intervento e ipotizzare un recupero dell’arto che, dopo la disgrazia, resta gravemente compromesso.

Nel reparto di Traumatologia dell’ospedale c’erano parenti e amici, sconvolti per l’accaduto. Secondo il racconto della sorella, il petardo che ha causato la parziale mutilazione all’uomo sarebbe stato difettoso: lo testimonierebbe il resoconto degli amici di G. R. che hanno assistito alla scena.

La compagnia con cui il trentottenne stava trascorrendo la notte di San Silvestro sostiene infatti che l’esplosione si sarebbe verificata subito dopo l’accensione del petardo, senza che la vittima avesse avuto il tempo materiale di scagliare il «botto» lontano da sé. Sempre secondo la testimonianza degli amici, il petardo incriminato sarebbe stato l’unico acceso da G. R. per salutare l’anno nuovo.

Ma i festeggiamenti della notte di San Silvestro hanno causato anche altri feriti. Per i medici e il personale del Pronto soccorso dei Riuniti ci sono state ore di superlavoro: «Fino a mezzanotte – ha spiegato la dottoressa Margherita Rossi, rianimatrice impegnata al Pronto soccorso durante la notte di San Silvestro – la situazione è stata di ordinaria amministrazione, poi è cominciato un afflusso in massa».

In totale sono una decina, oltre a G. R., i casi di persone che hanno riportato lesioni a causa dei botti. Un ventiseienne di Mozzo – E. F. – è stato gravemente ferito all’occhio destro: trasportato ai Riuniti dall’ospedale diSan Giovanni Bianco, ne avrà per 30 giorni e la lesione riportata è seria. Pochi giorni di prognosi per altri due giovani colpiti sempre nella zona dell’occhio: tre per M. G., di Cavernago , e quattro D. M., di Grassobbio , raggiunto all’occhio dalla scheggia di un petardo. Otto giorni di prognosi per un’altra persona – M. U., di Bergamo – ustionata dietro l’orecchio. Ci sono poi anche altri giovani che hanno riportato escoriazioni di poco conto. Il personale del Pronto soccorso è stato impegnato per tutta la notte con un rianimatore, quattro medici, cinque infermieri, due autisti e un tecnico. (02/01/2003)

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