Antibracconaggio
Due operazionia Berzo e Almenno

Cattura di fauna protetta e esercizio abusivo dell’uccellagione. Sono i reati contestati dalla polizia provinciale che, a settembre, ha messo a segno due importanti operazioni antibracconaggio. Sono state compiute il 29 e il 30 settembre rispettivamente a Berzo San Fermo, in località Trosali, e ad Almenno San Salvatore.In occasione del primo intervento, a Berzo, gli agenti del nucleo ittico-venatorio hanno rinvenuto un impianto di cattura costituito da 27 trappole a scatto, i cosiddetti “archetti”, due dei quali contenenti altrettanti esemplari di pettirosso morti. Si tratta di fauna selvatica protetta, così al responsabile sono stati sequestrati i due pettirossi e le trappole, depositate presso la Procura della Repubblica di Bergamo.Anche nel caso di Almenno San Salvatore i reati contestati sono l’esercizio dell’uccellagione e la cattura di avifauna di specie protetta. Durante un servizio di controllo, gli agenti hanno intravisto nel recinto di un’abitazione alcune gabbie contenenti richiami vivi e una rete posizionata per la cattura, nella quale erano intrappolati un merlo e un pettirosso. Identificato il responsabile, gli agenti hanno accertato che le reti impiegate erano tre, per complessivi 24 metri di lunghezza, di cui due disposte a semicerchio con al centro alcuni richiami vivi e bacche per attirare gli uccelli.È scattata subito la liberazione dei due uccelli e degli 8 tordi bottacci e del merlo utilizzati come richiami vivi: l’intero impianto di cattura è stato subito smantellato. Successivamente, in una baracca adiacente al recinto, sono stati rinvenuti altri 8 uccelli privi dell’anello inamovibile previsto (1 tordo sassello, 1 merlo, 2 tordi bottacci e 4 fringuelli). Degli uccelli sequestrati, 7 sono stati liberati sul posto in quanto ritenuti idonei alla vita in natura, poiché di recente cattura, mentre i restanti 12 sono stati affidati al Centro Recupero Fauna Selvatica di Cenate Sopra per seguire un programma di riabilitazione.«Speriamo che questi episodi - commenta l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca Luigi Pisoni - avvenuti proprio all’inizio della stagione della caccia, siano di monito a rafforzare la tutela del territorio e a svolgere l’attività venatoria nel rispetto della legge, come del resto avviene nella maggior parte dei casi».(03/10/2008) 

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