Prostituzione nella Bergamasca Sei arresti della Polizia

Sei arresti e due persone ancora ricercate, una delle quali in Brasile. È questo il risultato di un’operazione compiuta dalla polizia bergamasca. Una presunta banda composta da italiani e sudamericani, accusata di essere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di transessuali, è stata infatti sgominata nei giorni scorsi dalla squadra mobile di Bergamo.

La polizia ha individuato un giro di prostituzione gestito dal Brasile da un transessuale che ora si trova in località Paranagua. I transessuali, che venivano ingaggiati in America Latina, erano poi diretti nella Bergamasca, a Ciserano, Zingonia, Verdellino e Osio. La polizia ha scoperto, oltre ad una base a Milano, tre appartamenti di appoggio per i transessuali a Dalmine, Filago e Madone.

Per il momento sono otto i provvedimenti di custodia cautelare emessi, sei quelli effettivamente attuati. Ancora due persone sono infatti ricercate, una delle quali il capo della banda, un brasiliano di 34 anni, S.R. F., in arte Giovanna.

E sono stati proprio i controlli effettuati dall’ufficio immigrazione su questo transessuale ad aver fatto scoprire il giro di prostituzione e immigrazione clandestina. In Italia dal 1997, il transessuale si era sposato con Federica Boschi, 31 anni di Cavenago. Il matrimonio con la donna, che gestisce un bar a Patosino (anche lei arrestata nel blitz), gli aveva permesso di porre le basi per il giro di prostituzione.

Scoperto che il matrimonio con la Boschi era solo una copertura, l’ufficio immigrazione gli ha tolto il permesso di soggiorno. Tornato in Brasile, S. R. F. gestiva il traffico direttamente dal suo paese, mantenendo i contatti con la finta moglie. Dalle ricostruzioni effettuate dalla polizia pare che l’uomo reclutasse i transessuali anticipando loro il denaro per il viaggio verso l’Italia. I brasiliani raggiungevano con l’aereo la Francia e poi, in treno o in macchina, arrivavano nella Bergamasca dove erano obbligati a restituire 18.000 euro per il rimborso del viaggio, 5.000 per avere diritto a prostituirsi, 50 euro al giorno per l’alloggio che la banda forniva loro e altri 50 euro al giorno tassa per prostituirsi sulla strada.

A gestire il traffico di prostituzione c’erano anche un altro brasiliano, Fabiano Gomez Carvalho, transessuale, in arte Fabiola, e un uomo di 33 anni di Presezzo, Giovanni Mendola, operaio in un impresa edile, entrambi arrestati. Ancora ricercato il coordinatore della base milanese, A. E. S., 30enne, in arte Jasmine, residente in viale Certosa.

Durante l’operazione, la polizia ha individuato anche sei transessuali clandestini: per quattro di loro è in atto un decreto di espulsione, per gli altri due un’ingiunzione ad allontanarsi dal territorio italiano.

(03/02/2004)

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