Sottoscrizione Eco-Caritas per chi ha perso la casa: erogati i primi contributi a 52 famiglie

Una delegazione ha consegnato questa mattina la prima tranche de ifondi raccolti a 52 famiglie: 22 a Camorone e 20 nella frazione Cabalino di Brembilla, 10 a Mazzoleni di Sant’Omobono per complessivi 388mila euro, cioè 751.272.760 lire.

È passato poco più di un mese da quando, su invito del vescovo Mons. Roberto Amadei, è stata lanciata da «L’Eco di Bergamo» e dalla Caritas diocesana la sottoscrizione a favore di chi ha perso la casa in seguito all’alluvione che ha colpito le nostre valli. Poco più di un mese, in cui il grande cuore dei bergamaschi ha dato l’ennesima prova di generosità: la raccolta fondi ha superato abbondantemente il milione di euro.

A distanza di così poco tempo si è già entrati nella fase operativa con l’erogazione dei contributi alle famiglie. Questa mattina una delegazione de «L’Eco di Bergamo» e della Caritas si è recata a Brembilla e a Mazzoleni di Sant’Omobono per consegnare alla popolazione la prima tranche dei fondi raccolti.

Sono 52 le famiglie che, per prime, hanno ottenuto un assegno per affrontare i difficili mesi del dopo alluvione. A Camorone di Brembilla22 famiglie hanno ottenuto contributi per una cifra complessiva di 331mila euro, pari a 640.905.370 lire. Si tratta di persone la cui casa è crollata sotto la frana, oppure è completamente inagibile e va demolita. A Cabalino di Brembilla altre 20 famiglie hanno ricevuto fondi per un totale di 40mila euro, pari a 77.450.800 lire. Sono famiglie di sfollati, con casa inagibile, ospitati in appartamenti messi a disposizione dal Comune, da parenti o amici. Infine a Mazzoleni di Sant’Omobono 10 famiglie, che tuttora non possono accedere alle loro case, hanno ricevuto una somma complessiva di 17mila euro.

In tutto, ieri, sono stati consegnati direttamente nelle mani della gente assegni per 388mila euro, cioè 751.272.760 lire, ai quali vanno aggiunti i circa 40mila euro che «L’Eco» e la Caritas stanno investendo nei lavori di adeguamento dell’oratorio diCapizzone e dell’istituto Maria Consolatrice di Cepino. I due spazi ospitano rispettivamente 80 ragazzi delle elementari di Capizzone (la cui scuola è inagibile) e 30 bambini della materna parrocchiale di Mazzoleni (anch’essa inagibile). Gli interventi sono necessari per mettere a norma gli edifici e consentire il regolare svolgimento delle attività didattiche, almeno fino a giugno.

15mila euro, inoltre, sono già stati spesi per il nuovo centro sociale di Mazzoleni, mentre ammontano a oltre 10mila euro le spese della Caritas per gestire l’immediata emergenza-alluvione e portare generi di conforto alle popolazioni sfollate. In tutto, dunque, la sottoscrizione «Eco-Caritas per chi ha perso la casa» ha già contribuito con poco meno di un miliardo di lire ad alleviare le difficoltà della popolazione colpita dai danni dell’alluvione.

Ma questo è solo l’inizio. La raccolta promossa dal nostro giornale e dalla Caritas non si è certo dimenticata delle altre famiglie di Mazzoleni e di Berbenno che vivono situazioni di disagio (sono un’altra decina oltre a quelle che hanno già ricevuto un contributo), e neppure delle 5 famiglie che hanno perso la casa a Capizzone e delle 2 a cui è toccata stessa sorte a Caprino Bergamasco. L’unico motivo per cui i contributi non sono già stati consegnati anche a loro è di carattere tecnico: occorre tempo per esaminare le situazioni di disagio, le perdite economiche subite, le spese da affrontare per ciascuna famiglia. Nei prossimi giorni però la consegna delle offerte toccherà tutti i luoghi colpiti dai disastri del maltempo.

Il comitato «Eco-Caritas» per la gestione dei fondi ha scelto questi criteri di erogazione: innanzitutto, come punto di riferimento per la ripartizione, sono stati considerati i beni «mobili» persi da ciascuno nella frana. La somma destinata ad ogni famiglia vuole essere dunque un parziale indennizzo della perdita di questi beni, calcolato nel valore economico medio dell’arredamento di un’unità abitativa. Un esempio? Per l’erogazione dei contributi alle famiglie di Brembilla, un addetto Caritas ha trascorso dieci giorni sul posto per stilare un rapporto dettagliato delle perdite subite. Le schede di rilevazione sono poi pasasate al vaglio del comitato «Eco-Caritas», che ha dato il via libera all’erogazione dei contributi alle famiglie.

Su L’Eco di Bergamo del 05/01/2002

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