Cadavere nel fiume, l’autopsia: «È morto per annegamento»

È ancora un mistero l’identità dell’uomo trovato morto, sabato mattina, sulla riva destra del fiume Serio a Martinengo, in località Fornasette, nelle campagne al confine con Cologno. L’autopsia effettuata oggi pomeriggio all’ospedale di Romano di Lombardia ha riscontrato che l’uomo è deceduto per annegamento. Intanto si sta passando al setaccio le denunce di persone scomparse nella Bergamasca e in tutta Italia. L’attenzione degli inquirenti si starebbe concentrando nelle ultime ore sulla segnalazione della scomparsa di un 40enne della Val Seriana scomparso a fine ottobre.

Sulla causa della morte, gli inquirenti propendono per l’ipotesi di un malore o di un suicidio: sul corpo, dopo l’autopsia, non sarebbero state trovate infatti tracce di violenza che possano far pensare ad un delitto.

Resta comunque un mistero la sua identità e, a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo, gli inquirenti hanno deciso di effettuare l’esame del dna il cui responso arriverà fra circa un mese.

Il cadavere senza nome è stato trovato sabato mattina intorno alle 10 da Luca Bonadei, 38 anni, cacciatore di Vaprio d’Adda, e da altri due appassionati di Cologno al Serio, durante una battuta. L’uomo, in avanzato stato di decomposizione, era in posizione supina sulla riva destra del fiume, il corpo per metà in acqua e per l’altra impigliato nella vegetazione, come se fosse rimasto arenato in seguito al ritiro delle acque dopo la piena dei giorni scorsi. Non aveva documenti: indossava soltanto gli slip e una scarpa. Nessun segno di identificazione, al di fuori di due tatuaggi ormai irriconoscibili sul braccio destro.

Alto un metro e 70, di carnagione chiara, è apparso gonfio e sfigurato dalla permanenza in acqua, sicuramente di qualche giorno, forse una settimana. Aveva inoltre molte abrasioni su gran parte della superficie corporea, dovute probabilmente al trascinamento della corrente del fiume. I vigili del fuoco di Bergamo lo hanno recuperato e, sul posto, per dare il via alle indagini erano intervenuti i carabinieri delle stazioni di Martinengo e Urgnano, oltre a quelli del nucleo operativo e radiomobile di Treviglio.

(08/11/2004)

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