Sciopero dei medici Adesione massiccia

Giornata difficile quella di ieri per la sanità bergamasca. Lo sciopero di categoria, indetto da ben 52 sigle sindacali, ha avuto un’adesione massiccia da parte dei medici. Per l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo - secondo quanto riferisce un comunicato della stessa - risultano avere aderito allo sciopero 42 dirigenti,

di cui 37 della Dirigenza medica e 5 della Dirigenza Sanitaria Professionale Tecnica Amministrativa su un totale complessivo di 637 dirigenti dipendenti.

Ma si tratta di un dato parziale rilevato alle ore 12 e l’azienda sarà in grado di comunicare la corretta rilevazione delle assenze sono domani. Presso il Centro Prelievi di Largo Barozzi e di via Galliccioli vengono intanto eseguiti solo i prelievi di sangue motivati con l’urgenza del medico e sono accettati solo i campioni per esame citologico, istologico e PAP test. Conseguentemente alla giornata di sciopero si prevede che domani il Centro Prelievi registrerà un notevole afflusso di utenti. E’ quindi consigliabile, qualora i prelievi non abbiano carattere d’urgenza, sottoporsi ai prelievi nei giorni successivi. Adesione massiccia allo sciopero anche per quanto riguarda l’Azienda Ospedaliera di Seriate, mentre all’Azienda Ospedaliera di Treviglio è stata registrata una percentuale di scioperanti del 20%.

In tutti gli ospedali non si sono avuti particolari problemi anche perché la giornata di sciopero era stata ampiamente annunciata. Le prestazioni d’urgenza ed emergenza sono state garantite in tutti gli ospedali . L’unico servizio a funzionare regolarmente oggi è il Cups. Lo stop di oggi per la prima volta vede uniti oltre 150 mila fra medici, dirigenti e specializzandi (nella Bergamasca sono oltre tremila persone). «Una giornata di protesta mai vista in Italia - l’ha definita il segretario nazionale della Fp Cgil, Massimo Cozza -, nemmeno paragonabile alla grande manifestazione del 1986».

A Bergamo le diverse sigle sindacali (Anaao-Assomed, Aipac dirigenza medica di laboratorio, Aaroi medici anestesisti, Cgil medici, Snabi - Sds biologi, chimici e fisici, Snr medici radiologi, Uil e Fesmed, che raccoglie diverse organizzazioni sempre del comparto della dirigenza medica) hanno presentato un documento unitario: «Il contratto - scrivono - non è solo una questione economica. È una questione di norme e di regole che devono fronteggiare una situazione che ha subito profondi cambiamenti in questi ultimi anni».

(10/02/2004)

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