Condannato all’ergastolo un nomade che uccise per vendetta

Si è conclusa con la condanna all’ergastolo la vicenda giudiziaria di Marcello Schneeberger, uno zingaro di origine tedesca, 33 anni, che tre anni fa si fece giustizia da solo per l’omicidio della sua convivente

Era il 25 marzo del 2000 quando Marcello Schneeberger fece irruzione in un campo nomadi della periferia milanese e uccise con sette colpi di pistola Daniele Terzemberger, padre di Nicki Tavecchio, che si trovava allora in carcere. Tavecchio era accusato dell’omicidio di Tiziana Licthenberger, compagna dello stesso Schneeberger, travolta e uccisa da un auto all’uscita della discoteca «XX secolo» di Seriate (Bergamo). Quel giorno nel campo nomadi fecero ingresso in due, fingendosi carabinieri, e oltre all’ucciso, diverse altre persone rimasero ferite dai colpi sparati da Schneeberger. Per l’omicidio della donna Tavecchio è stato condannato a 14 anni di carcere nel novembre 2002.

Oggi Marcello Schneeberger è comparso davanti alla seconda Corte d’Assise dove il pubblico ministero Mario Venditti, a conclusione della requisitoria, ha chiesto l’ergastolo. Dopo gli interventi dell’avvocato Cirillo di parte civile e Gandolfi e Delle Fave per la difesa e tre ore di Camera di Consiglio, la sentenza è stata accolta con un applauso da un folto pubblico di frequentatori del campo nomadi in cui avvenne l’omicidio.

(08/07/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 09/07/2003

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