Permessi agli immigrati Venerdì il primo interrogatorio

Permessi agli immigratiVenerdì il primo interrogatorio

Sarà interrogato venerdì il poliziotto dell’ufficio stranieri della questura di Bergamo per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora ad Albino, dove risiede, nell’ambito dell’inchiesta sui permessi agli immigrati. Sono dodici le persone finite nei guai - accusate di associazione a delinquere e corruzione - per l’indagine avviata della procura: si tratta di due alti dirigenti della questura, tre poliziotti e altre sette persone tra italiani ed extracomunitari.

L’accusa parla anche di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: secondo gli inquirenti sarebbero stati rilasciati permessi di soggiorno a immigrati che non ne avevano i requisiti in cambio di regali e favori sessuali. Tra gli indagati anche il vicequestore vicario Tommaso Conti e il comandante della polizia stradale Fernando Briganti. Gli altri poliziotti sotto inchiesta (gli assistenti Giuseppe Santella e Domenico Genco e il sovrintendente Enzo Di Donato) sono tutti dell’ufficio stranieri: Di Donato, nei confronti del quale è scattato l’obbligo di dimora, è stato sospeso dall’incarico.

Nella giornata di ieri erano stati perquisiti gli uffici dei poliziotti: a condurre le non facili indagini sui colleghi sono gli uomini della Digos, delegati dalla procura e coordinati dal dirigente Vincenzo Addato. Tutto sarebbe partito dall’arresto di un marocchino residente a Zogno – in Italia da 14 anni – trovato in possesso di documenti falsi. L’extracomunitario ha confessato, così come hanno ammesso anche quattro imprenditori indagati per aver fornito documentazione compiacente. Sarebbero centinaia di documenti concessi in cambio di regali e favori: il caso è affidato al pubblico ministero Enrico Pavone.

(09/06/2004)

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