Unesco, Bergamo si candida
per la lista dei beni dell'umanità

Dalla candidature individuale a quella seriale. È questa la strada che Bergamo e la amministrazione hanno imboccato per cercare di rientrare nel prestigioso Patrimonio dell’Unesco. Non solo il centro storico e le sue Mura, ma una rete di luoghi che partendo dal capoluogo orobico coinvolga altre città interessate dalla fortificazioni veneziani.

La strategia era già stata delineata dalla scorsa amministrazione, la Giunta Tentorio l’ha fatta propria e venerdì, durante il sopralluogo con la responsabile dell’Ufficio Unesco del Ministero dei beni culturali Adele Cesi e i consulenti dell’associazione Siti (Istituto superiore sui sistemi territoriali per l’innovazione), si è avuto la conferma ufficiale.

«Cercheremo con ogni energia di perseguire questa ambiziosa strada – ha detto il sindaco Franco Tentorio al fianco del consigliere Luciana Frosio Roncalli, incaricata dallo stesso primo cittadino di seguire il delicato tema – che sembra l’unica in grado di garantire il sigillo dell’Unesco alla nostra città».

Anche la candidatura, diciamo «vecchio stile», di Milano che aveva proposto il Duomo sembrerebbe infatti avere pochissime chance di successo. «Di questo genere di proposte – ha sottolineato Adele Cesi – ne sono già state presentate troppe».

Il prossimo passo sarà quello di organizzare un incontro internazionale a Bergamo per valutare la possibilità di coinvolgere altre realtà straniere come la Croazia e Cipro che presentano testimonianze analoghe.

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