La mamma di 38 anni è morta
per la rottura di un aneurisma

Rossella Gotti, la mamma di 38 anni di Bergamo deceduta domenica mattina agli Ospedali Riuniti di Bergamo dodici giorni dopo il parto, sarebbe morta per la rottura di un aneurisma dell'aorta addominale. È questo il responso dell'autopsia che il medico legale ha eseguito nel pomeriggio di oggi, venerdì.

L'esame, eseguito dal medico legale di napoli incaricato dalla magistratura, è iniziato nel primo pomeriggio e si è concluso intorno alle 16 e avrebbe confermato che il decesso è avvenuto a causa dell'emorragia interna causata dalla rottura dell'aneurisma. Emorragia che i medici, nella notte fra sabato e domenica, stavano tentando di fermare con una operazione chiururgica.

All'autopsia hanno preso parte anche alcuni legali e periti di parte: sono infatti 13 le persone iscritte nel registro degli indagati, tutti medici che lavorano agli Ospedali Riuniti; si tratta dei dottori che hanno prestato cure o emesso diagnosi sulla paziente, nei vari momenti in cui la donna ha ricevuto assistenza in ospedale.

I funerali sono stati celebrati nel pomeriggio sabato 14 novembre, nella parrocchiale di san Colombano, a Bergamo.


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Rossella Gotti aveva dato alla luce una bimba il 27 ottobre scorso con un taglio cesareo ed era stata dimessa quattro giorni dopo senza complicanze. Il 3 novembre la donna era tornata in ospedale perché accusava forti dolori alla schiena. Dopo averla visitata, i medici non avevano ravvisato particolari problemi e l'avevano rimandata a casa.

Sabato sera, 7 novembre, la donna è tornata di nuovo ai Riuniti, dove è giunta sulle sue gambe, ma improvvisamente la situazione è precipitata. I medici hanno cercato di salvarla con un intervento chirurgico, ma è stato tutto inutile.

Per far piena luce sul caso, i familiari avevano presentato un esposto in Questura, a seguito del quale la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati i medici che hanno prestato cure o visitato la paziente. Un passaggio necessario per evidenziare (o escludere) eventuali responsabilità e per poter svolgere tutti gli accertamenti del caso, a cominciare dall'autopsia eseguita oggi, e per consentire agli stessi medici di potersi difendere e nominare consulenti di parte, come è effettivamente accaduto.

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