Curno, Pedretti regala un crocifisso
La minoranza rifiuta: «gesto blasfemo»

Il sindaco Angelo Gandolfi rompe il silenzio: durante il Consiglio comunale di venerdì sera ha spiegato le ragioni del “defenestramento” (così lui l'ha definito) dell'ex vicesindaco leghista Roberto Pedretti. “Pedretti ha dato il via ai controlli alla moschea senza interpellarmi – ha spiegato il primo cittadino – e ha deciso di svolgere l'ispezione della Polizia municipale in corrispondenza con un momento di preghiera. Questo è un atto intimidatorio, probabilmente pensato con l'intenzione di lucrare in termini di visibilità politica”.

L'ispezione, ordinata da Pedretti quando era in carica come assessore alla Sicurezza, doveva accertare l'agibilità della struttura dove si riuniscono i musulmani residenti a Curno. Ma non è mai avvenuta, perché immediatamente bloccata dal sindaco.

“Queste sono gravissime illazioni – ha risposto Pedretti -. Ho semplicemente deciso il momento in cui sarebbe dovuta avvenire l'ispezione scegliendo un orario in cui ci fosse qualcuno all'interno della struttura. Il sindaco cerca di farmi apparire come quello che si mette contro la comunità islamica mentre le mie intenzioni erano soltanto quelle di verificare la sicurezza di un edificio. Io rispetto la religione di tutti, ma si devono rispettare le regole. La decisione di avviare un'ispezione – ha concluso – la potevo prendere come vicesindaco anche senza avere l'approvazione del primo cittadino”.

Ecco chiarite, dunque, le cause della rottura. Il sindaco Gandolfi spiega di non averle potute rendere pubbliche fino ad oggi per motivi di sicurezza. “Ho avuto precise indicazioni da parte delle forze dell'ordine, si tratta di un tema molto delicato”, ha detto rivolto alla minoranza consiliare che chiedeva il perché di tanta attesa. E ha aggiunto: “Nulla a che vedere col Piano di governo del territorio, come suggerito dall'opposizione e dallo stesso Pedretti”.

Intanto il capogruppo del Pdl Fausto Corti ha dato chiarimenti sulla tentata scissione interna di alcuni consiglieri di maggioranza. “Dopo le indicazioni espresse dal coordinamento provinciale del Popolo della libertà – ha detto Corti -, che vietavano la costituzione di nuovi gruppi denominati come Pdl, dichiariamo che il gruppo originario di Forza italia non cambia. Io rimango come capogruppo dei consiglieri Innocenti, Maini, Salvi e Trabucchi e il gruppo non prende nuovi nomi”.

Risolti quindi, almeno per il momento, i conflitti interni al Pdl. Nel frattempo però scoppiano quelli interni alla Lega. Con le cariche di assessore tolte a Pedretti e consegnate ad Angelo Fassi, fino ad ora capogruppo della Lega Nord in Consiglio, la nomina di capogruppo dovrebbe andare allo stesso Pedretti ma “mancano due firme perché il cambio di capogruppo sia valido”, annuncia il sindaco durante la discussione. I due eletti in quota Lega che hanno ricevuto le deleghe tolte a Pedretti, Maria Donizetti come vicesindaco e Angelo Fassi come assessore, non hanno firmato a favore del nuovo assetto. Pedretti sostiene che Donizetti non ha aderito perché assente al momento della firma, ma Donizetti nega pubblicamente.

“Al momento – dichiara il sindaco – esistono perciò due gruppi della Lega, con lo stesso nome”. Appuntamento alla prossima seduta, quindi, per sapere come andrà a finire.

Pedretti presenta comunque la mozione della Lega a favore del crocifisso nei luoghi pubblici, che viene approvata col voto contrario dell'opposizione, e regala un crocifisso ad ogni membro del Consiglio comunale. La capogruppo della minoranza Anna Maria Morelli rifiuta, definendolo “un gesto blasfemo”.

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