Le Università spingono la ricerca
Bergamo 3ª per «tecnologia»

Le università lombarde mettono le imprese al primo posto tra i protagonisti della ricerca. Non solo perché il 70% del budget per la ricerca deriva da progetti realizzati in collaborazione con le imprese ma anche perché le imprese contribuiscono alla produttività dei ricercatori. Fanno meglio quelli che collaborano all’esterno rispetto agli altri: 18 pubblicazioni in media in cinque anni, hanno all’attivo un brevetto depositato, realizzano una impresa spin off nata dalla ricerca nel 15% dei casi.

I progetti dei ricercatori vanno quasi sempre in trasferimento tecnologico alle imprese con cui collaborano. Sono soprattutto le imprese a proporre i progetti, in 6 casi su 10. Ma nel confronto internazionale la Lombardia mostra dei limiti. Nel paragone con l’università cattolica belga di Leuven risultano gruppi di lavoro più piccoli, 6 contro 15 persone, docenti più anziani di 6 anni, meno pubblicazioni, 18 rispetto a 30, budget inferiori di oltre la metà, internazionalizzazione limitata con un terzo dei progetti realizzati con imprese multinazionali contro la metà. Ma anche meno spin off, 15% contro 40%, e ricercatori un po’ meno propositivi verso le imprese con il 40% dei progetti proposti contro il 45% dei colleghi belgi.

Emerge dalla ricerca sul trasferimento di conoscenza nella prospettiva dei centri di ricerca e delle università realizzata sul settore scientifico e ingegneristico della Lombardia nel 2009 dalla Camera di commercio di Milano e dal Politecnico su 175 ricercatori, in occasione della rassegna sull’innovazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA