Rapine con il sonnifero:
condannata la bulgara

Finisce con una condanna per rapina a 5 anni e 3 mesi la storia della bulgara di 52 anni - N. D. di San Martino Siccomario (Pavia) - che, per l’accusa, passava al setaccio gli annunci di cuori solitari sui giornali, scegliendo uomini soli e piuttosto attempati per cominciare a tessere la sua tela.

Una trappola a base di sonnifero in cui cadevano maschi lusingati dal suo finto corteggiamento. Qualcuno veniva preso per sfinimento, come il 60enne di San Pellegrino che a processo era venuto a raccontare di come nell’annuncio avesse specificato di non volere straniere, ma che alla fine aveva ceduto dopo le numerose chiamate di lei.

È stato questo uomo solo a spiegare per primo ai carabinieri come agiva la bella bulgara: lei telefonava e chiedeva di essere invitata a cena a casa di lui. Con una scusa, sempre stando all’accusa, avrebbe distratto lo spasimante di turno per versare sonnifero nei bicchieri di vino, ma anche nei dessert o nella frutta.

Dopo di che l’uomo cadeva in preda al sonno e lei, sempre per il pm, aveva campo libero per razziare gioielli, soldi e capi d’abbigliamento. Tre gli episodi contestati. Quello ai danni del 60enne di San Pellegrino la notte fra il 12 e il 13 giugno 2007, che si era visto sparire 529 euro e un giubbotto poi ritrovato a casa dell’imputata.

La rapina del 2 giugno 2007 nei confronti di un 49enne di Gandino addormentato con un gelato al sonnifero e derubato di 300 euro, una scheda telefonica, un anello e una catenina d’oro.

Infine, il colpo ai danni di un uomo di Torre Boldone, crollato dopo aver mangiato una banana narcotizzante e alleggerito di 270 euro. Il pm Anna Ponsero aveva invocato una condanna a 4 anni e 8 mesi, sostenendo che sono numerosi gli indizi che portano all’imputata. Il difensore, l’avvocato Michele Comotti, aveva invece chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o, in subordine, quella con l’articolo che richiama la vecchia formula dubitativa.

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