I sindacati incontrano il rettore
«Fronte comune contro la crisi»

Un fronte comune contro i colpi della crisi. Lo hanno chiesto mercoledì 25 novembre Ferdinando Piccinini (Cisl), Luigi Bresciani (Cgil) e Marco Cicerone (Uil) al rettore dell’università, Stefano Paleari, in occasione dell’incontro sollecitato dai sindacati proprio in forza del ruolo strategico giocato dalla formazione in tempi di crisi.

«Abbiamo accolto con piacere l’invito ad un confronto di Cgil, Cisl e Uil – ha sottolineato il rettore -. Abbiamo affrontato il serio problema dell’occupazione, che ci preoccupa e che interessa tutto il territorio. Come Università vogliamo dare il nostro contributo per valutare le dinamiche e cercare di proporre degli interventi. E’ importante ricordare, inoltre, che siamo tra i primi atenei per inserimento nel mondo del lavoro dei neolaureati perché la nostra offerta formativa trova corrispondenza nelle richieste del territorio. Il nostro contributo è al tempo stesso di natura formativa e di analisi delle tendenze attraverso lo studio e la ricognizione sulle dinamiche economiche e sociali».

Sul tavolo del confronto anche il Gruppo strategico operativo presso la Provincia di Bergamo proposto da Cgil, Cisl e Uil: «E’ nostra volontà avere tra gli interlocutori di questo gruppo che intende coinvolgere tutti gli attori sociali ed economici del territorio – hanno dichiarato i sindacati – anche l’università, attore imprescindibile per un nuovo scenario che guarda oltre la crisi. La formazione è strategica per contrastare la crisi con interventi sul tessuto economico e produttivo del territorio in una dimensione di programmazione sovracomunale».

A questa richiesta di forte collaborazione Paleari ha dato il suo assenso. Piena disponibilità dunque da parte dell’università, disponibilità molto apprezzata dai sindacati: «Un incontro sicuramente positivo – ha commentato il segretario provinciale della Uil, Ferdinando Piccinini – perché l’università ha dato la sua piena disponibilità a mettersi in gioco. In prospettiva auspichiamo anche una presenza dell’ateneo bergamasco come accompagnamento sul percorso del progetto per la Valle Seriana».

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