Bancomat, raffica di clonazioni
ammanchi da oltre 50 carte

Raffica di bancomat clonati a Canonica, con spese non autorizzate anche fino a 1.600 euro effettuate a Firenze e accreditate ai clienti di una banca del paese, ignari che la loro tessera fosse stata clonata. È accaduto nei giorni scorsi a diverse decine di clienti, sicuramente più di cinquanta, della banca Intesa Sanpaolo di via Bergamo: ovviamente sia i clienti sia l’istituto di credito sono vittime dei «clonatori», che hanno probabilmente applicato allo sportello automatico un apparecchio che ha permesso loro di «leggere» le strisciate effettuate dai clienti con la propria tessera, e di acquisire anche il codice segreto, il cosiddetto «Pin».

Solitamente viene applicato sulla fessura del bancomat un apparecchio dalle fattezze del tutto simile all’originale, collegato però in wireless (senza cavi) con un computer che raccoglie i dati. In questo modo chi ha effettuato le clonazioni ha potuto utilizzare le carte «fotocopia» per fare delle spese, la maggior parte delle quali si sono concentrate in Toscana, nella zona di Firenze.

L’allarme tra i clienti della banca è scattato negli ultimi giorni: qualcuno ha infatti tentato di effettuare un prelevamento di denaro, scoprendo che il tetto massimo disponibile per il mese di novembre era già stato superato e così era diventato impossibile ottenere altri soldi dallo sportello automatico. Le richieste di spiegazioni si sono accumulate in banca, sia da clienti della stessa Intesa sia da parte di persone che avevano effettuato un prelevamento di denaro allo sportello di via Bergamo pur avendo il conto corrente in un’altra banca.

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