Investì con l'auto quattro ragazzi
«Assolto perchè non imputabile»

«Assolto perchè non imputabile». Si è conclusa così la vicenda di G.C., 62enne di Antegnate che lo scorso giugno s'era lanciato in auto contro un gruppo di ragazzi - investendone quattro - che stavano scendendo da un pullman nel piazzale del Center Park del paese. Lo scorso settembre era arrivati i risultati delle perizie del prof. Massimo Biza, consulente del pm Maria Esposito, e del professor Giacomo Filippini, consulente del difensore Simona Prestipino, per entrambi il 62enne era «totalmente incapace di intendere e di volere» al momento dei fatti. L'incidente probatorio si era svolto davanti al gip Vittorio Masia. Oggi la nuova udienza e la sentenza del Gup con l'assoluzione in quanto il soggetto - ora ricoverato in un ospedale psichiatrico di Reggio Emilia - non è imputabile.

G. C., pensionato, il 26 giugno scorso con la sua auto si era lanciato contro una comitiva di ragazzi e bambini dell'oratorio di Pandino, in provincia di Cremona, che stavano scaricando gli zainetti dal pullman con cui erano giunti al Center Park. Ad avere la peggio era stato un sedicenne che era stato scaraventato a diversi metri di distanza e aveva riportato la frattura di un braccio e un lieve trauma cranico; lesioni più lievi, invece, per due ragazze sedicenni e per una quindicenne. Il pensionato era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Aveva ammesso fin da subito le sue colpe, scusandosi con i ragazzi e rivelando che, lo stesso giorno, con la sua vettura aveva puntato a 100 chilometri orari due ciclisti per strada, desistendo all'ultimo momento dal suo intento di travolgerli.

L'uomo era stato protagonista di una disavventura giudiziaria che potrebbe aver influito sullo stato della sua salute mentale. Nel 1999 era stato accusato di violenza sessuale nei confronti dei figli, il cui affidamento gli era stato tolto. Nel 2003, però, era stato riconosciuto innocente e assolto con formula piena. G. C. aveva così deciso di far causa civile contro chi lo aveva denunciato, ma per un errore attribuito al suo legale il giudice civile aveva rilevato l'incompetenza territoriale, decretando che G. C. pagasse le spese legali anche alle altre parti: 65 mila euro. Che il pensionato non possedeva. È così cominciato per lui un calvario di pignoramenti che ha esasperato il sessantaduenne, il quale recentemente si è più volte incatenato davanti al tribunale di via Borfuro per reclamare giustizia.

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