Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Dicembre 2009
La Filca Cisl: «Bergamo non è Marte:
la mafia qui c’è da un pezzo»
«Bergamo non è Marte, e la mafia qui c’è da un pezzo». È quanto sostiene la Filca, il sindacato degli edili della Cisl di Bergamo, che interviene dopo l’arresto di Gaetano Fidanzati, boss di spicco della mafia, che aveva il suo covo a Parre, in Alta Valle Seriana. «Da mesi - scrive la Filca - si inseguivano gli allarmi del sindacato, e per questo arresto si plaude il lavoro di indagine e di azione delle forze dell’ordine e della magistratura impegnate nella lotta alla mafia».
«L’arresto di Gaetano Fidanzati conferma la forza degli operatori di polizia e della magistratura e, contemporaneamente, la presenza della criminalità organizzata in Lombardia – dice Gabriele Mazzoleni, segretario generale della Filca bergamasca –: all’alba dell’apertura dei cantieri delle grandi opere la presenza di boss di primo piano come Fidanzati deve allarmare le istituzioni e le associazioni degli imprenditori, affinché si reagisca contro l’infiltrazione dell’economia criminale nel tessuto produttivo bergamasco».
«Da molti mesi - prosegue - chiediamo attenzione sul settore dell’edilizia, comparto trainante della bergamasca. Da mesi ripetiamo che il territorio bergamasco non è salvo dalla presenza delle cosche, e questo arresto conferma che occorre tenere alta la guardia contro il crimine organizzato,soprattutto nel settore dell’edilizia».
«Noi vogliamo mille cantieri – continua Mazzoleni -, le grandi opere, le infrastrutture, molti altri posti di lavoro per i nostri lavoratori, ma vogliamo che tutto sia legale, trasparente, solidale. Bergamo non è Marte: è un pezzo di mondo nel cuore d’Europa e sarebbe dannoso isolarsi per paura di riconoscere che abbiamo sbagliato, che abbiamo permesso la presenza del crimine organizzato, per questo servono le conferenze sociali territoriali permanenti tra forze dell’ordine, prefetture, associazioni e sindacati».
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