La cocaina era in un Babbo Natale
Arrestata una giovane boliviana

Per sviare eventuali indagini aveva fatto recapitare un babbo Natale ripieno di cocaina alla madre di un amico, a Cividate al Piano. Fortuna ha voluto, per l'ignara destinataria, che in casa della vera colpevole - una boliviana di 29 anni che abita a Villongo - i finanzieri abbiano trovato una scatola vuota identica a quella che conteneva il babbo Natale, probabilmente relativa a una precedente spedizione di stupefacenti.

Tutto ha avuto inizio all’aeroporto intercontinentale della Malpensa, dove- spiega la Finanza - oltre al consueto grande flusso di passeggeri, si registra un continuo incremento di traffico di merci da e verso tutti i Paesi del mondo. Ed è proprio svolgendo un’attenta analisi dei carichi trasportati dagli aerei cargo, basata sui cosiddetti fattori di rischio, che i finanzieri del Gruppo Malpensa e gli uomini dell’Agenzia delle Dogane hanno scoperto un metodo, fantasioso e molto natalizio, utilizzato per importare cocaina nel nostro Paese.

Il 27 novembre scorso, fra i quintali di lettere, pacchi e doni natalizi spediti dal Sud America e diretti in tutta Italia, i finanzieri di Malpensa hanno individuato un pacco sospetto proveniente da Buenos Aires e diretto a Cividate al Piano. All’interno c'erano addobbi natalizi e un babbo Natale di quelli da tenere in giardino.

L’esame del “pupazzo” mediante un’apparecchiatura a raggi x ha fatto scoprire che all’interno del babbo Natale c’era un doppiofondo contenente cocaina. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Busto Arsizio e con la collaborazione delle Fiamme Gialle di Bergamo, sono state subito avviate le indagini durante le quali si è scelto di svolgere una “consegna controllata”, un’operazione speciale in materia di stupefacenti che consiste nel ritardare il sequestro della sostanza per individuare il destinatario.

Il 30 novembre un finanziere del Nucleo di Polizia Tributaria di Bergamo, vestitosi da portalettere, si è recato all’indirizzo di Cividate al Piano e, dopo aver consegnato il pacco alla donna italiana indicata quale destinataria, si è qualificato: lo ha aperto e ha rinvenuto all’interno del babbo Natale circa 250 grammi di cocaina, immediatamente sequestrata e rivelatasi, in seguito alle analisi, di ottima qualità.

Tuttavia, durante l’operazione, è emerso che la cocaina era in realtà diretta a una ragazza boliviana, U.P.B., di 29 anni, domiciliata a Villongo, in attesa di essere regolarizzata sul territorio italiano e con parenti in Argentina. La 29enne, amica del figlio della donna italiana, aveva utilizzato generalità e indirizzo di quest’ultima – risultata quindi estranea ai fatti - per far giungere in Italia lo stupefacente senza destare alcun sospetto.

È stata quindi subito perquisita l’abitazione della boliviana, dove è stata rinvenuta una scatola vuota identica a quella contenente il babbo Natale e relativa a una precedente spedizione proveniente sempre dallo stesso mittente argentino. Inoltre, sono stati trovati e sequestrati oltre 11.000 euro in contanti ritenuti frutto dello spaccio. Visti i gravi indizi di colpevolezza emersi, nei confronti della giovane sudamericana è stato eseguito un fermo di indiziato di delitto, successivamente convertito dal gip del Tribunale di Bergamo in misura cautelare in carcere.

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