Vertova, vigile scivolò al rondò
Dopo 6 anni vince la causa legale

Una modesta richiesta di risarcimento danni (circa 3.500 euro) si è trasformata in una onerosa rifusione di spese (25 mila euro circa) per il Comune di Vertova, a cui il tribunale di Clusone ha imposto di pagare per una causa promossa da un motociclista rimasto ferito sei anni fa in un incidente al rondò di via Ferrari. La vicenda risale al 2003 ma l’epilogo si è avuto nei giorni scorsi, quando la causa in questione si è conclusa con la sentenza del giudice che ha intimato al Comune non solo di risarcire la persona danneggiata ma di liquidare le parti in causa per un totale di circa 22 mila euro (a cui si aggiunge la parcella del legale del Comune che ammonta a circa 3.000 euro, mentre sono ancora da quantificare le spese processuali calcolate in circa 350 euro).

Della questione si è parlato in una recente seduta del Consiglio comunale, chiamato a deliberare il riconoscimento del debito fuori bilancio, relativo alla sentenza civile, illustrata dal sindaco Riccardo Cagnoni. Nel novembre 2003 un agente della polizia locale, al tempo in servizio al Consorzio Valle Seriana di cui Vertova faceva parte, mentre transitava in sella alla moto alla rotatoria di via Ferrari, a Vertova, scivolò a causa dalla presenza di sabbia sull’asfalto e rimase ferito a un ginocchio. Il sinistro gli causò lesioni, guaribili in una ventina di giorni, che gli causarono un’invalidità dell’1,5% e per le quali chiese al Comune un indennizzo di 3.500 euro circa.

L’assicurazione del Comune si rifiutò di pagare poiché il sinistro non poteva ritenersi coperto da garanzia in quanto il danneggiato non poteva considerarsi «terzo» dato che il Comune si era avvalso dell’agente per svolgere le proprie funzioni di polizia e sicurezza pubblica. Il Comune si rivolse al Consorzio a cui addebitò la responsabilità di non aver assolto diligentemente i propri compiti non rilevando l’esistenza della causa del sinistro stradale e avvertendo tardivamente il Comune della presenza di ghiaia sulla strada. Dal canto suo il Consorzio di polizia locale si era chiamato fuori obiettando che la pattuglia quella sera era impegnata in un altro servizio.

Questo rimpallo di responsabilità si è protratto per sei anni fino a che l’8 luglio scorso è giunta la sentenza, pervenuta agli uffici comunali il 13 ottobre, con cui il tribunale, riconosciuta fondata la richiesta del danneggiato, ha stabilito che il Comune, quale proprietario della strada, non aveva adottato tutte le misure idonee a consentire al motociclista di accorgersi della presenza della sabbia e che pertanto la tesi della responsabilità del Consorzio era infondata. La sentenza ha penalizzato il Comune di Vertova che ha dovuto rifondere i danni all’attore della causa (5.532 euro), pagare le spese al suo avvocato (8.508 euro), al Consorzio (3.494 euro) e all’assicurazione (4.145 euro), oltre a liquidare la parcella del proprio avvocato (3.000 euro circa). Con il Consorzio di polizia locale il Comune ha transato per il 60% della somma dovuta, con l’assicurazione per il 50%. In Consiglio la delibera ha registrato 10 voti favorevoli della maggioranza, 3 contrari tutti delle minoranze (Rinnova Vertova-Lista Testa) che, oltre a stigmatizzare l’accaduto, hanno anche annunciato un esposto alla Corte dei Conti.

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