«Kristel? Non era la prima volta
che stava male per l'ecstasy»

Kristel Marcarini era già stata male a causa di una pastiglia di ecstasy prima della tragica notte tra il 12 e il 13 aprile del 2008, quando la diciannovenne di Clusone, promessa dello sci bergamasco, è morta - secondo l'accusa - in seguito all'assunzione di una pastiglia all'interno della discoteca Fluid di Orio al Serio.

Lo ha raccontato questa mattina - al tribunale di Bergamo - una sua amica, oggi 19enne, che quella sera non era al Fluid. Al processo la ragazza ha ricordato una serata in una discoteca di Desenzano del Garda: Kristel si era sentita male e l'avevano portata fuori, dove aveva perso i sensi. Lei si era arrabbiata, e aveva detto a Kristel che se ogni volta che prendeva una pasticca si sentiva male, allora doveva smettere.

Davanti al collegio del tribunale di Bergamo, presieduto dal giudice Stefano Storto, sono passati oggi anche due conoscenti: quella sera - hanno raccontato - avevano incontrato per caso Kristel e un'amica al Fluid, e l'amica della vittima aveva chiesto loro dove avrebbe potuto comprare dell'ecstasy. I due amici le avevano indicato Maurizio Piazza, il 25enne di Olginate imputato insieme al coetaneo Antonino Romano, di Calolziocorte.

Ha testimoniato anche Elena Pezzali, medico di guardia all'ospedale di Clusone. Ha raccontato di aver chiesto a Kristel se avesse assunto stupefacenti, e che lei aveva risposto di sì. Ma era intontita, così la dottoressa lo aveva chiesto all'amica che era con lei: sì mezza pastiglia, era stata la risposta.

Poi Kristel aveva lanciato un urlo e si era accasciata sulla barella: la dottoressa ha raccontato dell'immediato trasferimento nella choc room e poi alla tac, infine della decisione di trasferire Kristel alla rianimazione di Seriate. L'ospedale aveva nel frattempo contattato il centro antiveleni, che aveva confermato che i sintomi erano compatibili con l'assunzione di metanfetamine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA