L'ospedale premia 47 dipendenti
«Il 2010 anno delle grandi sfide»

La Direzione Aziendale degli Ospedali Riuniti ha festeggiato il Natale ricordando i progetti sviluppati nel 2009 sul fronte della cooperazione internazionale e del nuovo ospedale e, come da tradizione, ha espresso gratitudine ai 47 dipendenti che hanno concluso la propria attività lavorativa nel corso di quest’anno.

Il tradizionale incontro con gli operatori ospedalieri alle soglie del Natale è stato anche quest’anno l’occasione per la Direzione Aziendale degli Ospedali Riuniti di Bergamo per esprimere il proprio riconoscimento a tutti coloro che per tanto tempo hanno lavorato in ospedale e che quest’anno sono andati in pensione. Si sono ricordati i momenti più importanti di un anno, quello che sta per concludersi, molto impegnativo per gli Ospedali Riuniti, chiamati a lavorare contemporaneamente su due ospedali: quello attuale nella storica sede di Largo Barozzi e quello nuovo, in fase di ultimazione alla Trucca.

“Si sta per concludere un anno molto duro, ma ricco di soddisfazioni e di risultati importanti. Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi di attività che ci eravamo fissati per il 2009 e allo stesso tempo abbiamo delineato il volto organizzativo del Beato Giovanni XXIII. Quest’anno abbiamo anche viaggiato molto, visitando alcuni ospedali italiani e stranieri di recente costruzione per confrontarci con i colleghi rispetto alle difficoltà avute nel trasferimento e nell’avvio delle attività in un’altra sede. Abbiamo anche continuato a lavorare sul fronte della cooperazione internazionale, portando attrezzature, medicinali e competenze in Paesi meno fortunati del nostro”.

Con queste parole Carlo Bonometti, Direttore Generale degli Ospedali Riuniti, ha aperto la cerimonia in auditorium, prima di lasciare spazio ad alcuni video che hanno voluto ricordare con immagini, parole e suoni i momenti più importanti del 2009: i progetti di cooperazione internazionale e il passaggio verso il nuovo ospedale.

Il primo video, girato in Mongolia in occasione della prima missione all’ospedale di Arvayheer a metà settembre, ha raccontato il lavoro dei medici degli Ospedali Riuniti che in 4 giorni hanno eseguito venti interventi di chirurgia pediatrica e chirurgia plastica e hanno visitato oltre sessanta persone, portando in questa terra fredda e lontana 130 chili di farmaci e presidi medici.

Un secondo video ha invece raccontato il rapporto di collaborazione sviluppato con Malta, con il viaggio a Bergamo lo scorso settembre del Ministro della salute e delle politiche sociali, John Dalli, e la visita, poche settimane fa, all’ospedale “Mater Dei” di una delegazione degli Ospedali Riuniti.

L’ultimo video invece ha dato la parola ai cosiddetti “capi progetto”, quelle persone incaricate di ripensare i modelli organizzativi attuali per renderli funzionali alle potenzialità e alla nuova struttura del Beato Giovanni XXIII. Tutti gli aspetti connessi al trasferimento e alla definizione del lavoro nel nuovo ospedale, dal trasloco all’organizzazione delle degenze e delle sale operatorie, sono stati razionalizzati alla fine del 2008 in progetti distinti con il comune obiettivo di formulare, sperimentare e validare nuove soluzioni organizzative idonee alla nuova struttura ospedaliera.

“Se quest’anno è stato l’anno della riflessione, il 2010 sarà quello dell’azione e per questo sarà un anno cruciale. Il nuovo ospedale ci verrà consegnato nella primavera dell’anno prossimo. Poi inizierà la delicata fase dei collaudi e da ottobre potremo pianificare il trasloco. I capi progetto stanno facendo un ottimo lavoro per consentire a tutti di operare in condizioni che sfruttino al meglio le potenzialità architettoniche e strutturali del nuovo ospedale. Però, affinchè il processo di trasferimento e di avvio della nuova struttura vada a buon fine in tempi brevi, ci vuole l’impegno di tutti.“

Come da tradizione, la cerimonia di Natale si è chiusa con la premiazione di coloro che quest’anno hanno concluso il proprio percorso lavorativo. La Direzione Aziendale ha espresso la propria gratitudine a 47 dipendenti, 24 dei quali hanno lavorato in ospedale per quasi 30 anni, 12 per 35 anni e 13 più di 35 anni.

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