Il treno parte pieno zeppo
ma con due porte aperte

«Oggi, 21 dicembre 2009, nevica. Certo, la neve porta con sè sempre qualche disagio. Mi sono recato alle 16.30 alla stazione di Milano Lambrate per prendere il treno delle 16.50 cosciente che, comunque, avrei dovuto subire dei disagi. Ma a questo tutti credo che fossero pronti, quindi non mi ha stupito più di tanto trovare sul tabelloni ritardi enormi. Ma questo non è il problema, in effetti Trenitalia non può nulla contro gli eventi meteorologici».

«Quello che fa assolutamente rabbia è ciò che è successo al binario 7. Treno 2103 delle ore 15.24 per Verona. Arriva già pienissimo, appena si ferma viene preso d'assalto dai pendolari che riempiono ogni spazio disponibile. Quando la situazione si calma si notano alcune decine di persone rimaste sulla banchina perché impossibilitate a salire sul treno, qualcuno arriva di corsa e prova a salire comunque sul treno ma un solerte controllore minaccia quasi coloro che intendono salire sul treno».

«Il controllore (una donna) non riesce a far chiudere la sua porta, la gente si accalca lì accanto con la speranza di poter partire. Niente. Alla fine, dopo 3 o 4 minuti decide di desistere, chiama il macchinista che arriva e, tra una pedata e l'altra, riescono a chiudere brutalmente la porta. La follia arriva subito dopo».

«Il treno parte. Pieno zeppo come un uovo. Da coda treno si sente gente che urla qualcosa incapibile.. per qualche secondo perché basta poco a capire che sono rimaste APERTE ben 2 porte del treno. DUE PORTE APERTE!!! Il treno che parte e la gente, accalcata, che oltre a fare i sacrifici per viaggiare, deve anche stare attenta a non volare dal treno in corsa. No, questo è davvero troppo».

«Sulla sicurezza dei vostri utenti non si deve giocare. Ma quando il treno parte da una stazione non ci sono almeno 2 persone che controllano la corretta chiusura delle porte? Dove era l'altro controllore? Quello che è successo è davvero gravissimo. Ing. Martini, davvero non ci siamo, questa volta credo che siate andati realmente oltre. Ma come è possibile che un treno parta così pieno (e quindi bisogna capire se sussistevano le condizioni di sicurezza) e per di più con le porte aperte?».

«Ma se malauguratamente qualcuno fosse volato giù dal treno in corsa chi si sarebbe preso la responsabilità? Credo che sia importante, a questo punto, capire come evitare che una cosa del genere possa succedere nuovamente. Sinceramente mi vergogno quasi a comunicare che il mio treno è arrivato a Bergamo sul binario 7 (nonostante ci fossero altri binari liberi) dove doveva esserci una tettoia che in realtà non è mai stata costruita, quindi le scale (scoperte) erano pienamente ricoperte di neve. Ovviamente nessuno aveva spalato niente. Mi auguro che qualcuno possa rispondere alla mia segnalazione visto che ciò che è successo è davvero grave».
 Francesco Graziano

Sul problema del nodo ferroviario milanese c'è un procedimento penale a carico di Trenitalia e di altre amministrazioni portati avanti dal Comitato Nazionale Pendolari di Sara d'Ambrosio. Oltre a chiedere servizi decenti, puntuali, pulizia dei treni, riscaldamento, educazione e decenza sarà segnalata e richiesta la necessità di ripristinare il sistema ferroviario demolito alla fine degli anni Venti. Ci sono studi di settore portati avanti da Istituti sui Trasporti e consegnati al pubblico ministero e agli organi leglislativi-esecutivi nazionali/internazionali. Tutti hanno richiesto il ripristino del vecchio sistema ferroviario demolito.
Dott. Luca Cossutti Presidente ART

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