Malindi brucia ancora, Vitali:
«Nessun bergamasco coinvolto»

Ancora una volta Malindi, meta di vacanzieri e di vip, prende fuoco. Nessuna villa di bergamaschi, stando al racconto di quelli che siamo riusciti a raggiungere al telefono, è rimasta danneggiata. Il 23 dicembre un incendio ha mandato il fumo alcune ville del quartiere più esclusivo della piccola città keniota, tra Casuarina e Maiungo. Tra le case bruciate quella del manager di Briatore, Pierino Liana. Bruciate anche la Tembo Hause e la Saba House, di proprietà di italiani. Le fiamme si sono sviluppate nell’hotel Marafiki, che era chiuso per ristrutturazione, probabilmente a causa di un corto circuito. Una parte dell’albergo è andata distrutta.

Le fiamme si sono propagate poi facilmente – anche grazie al vento che le ha alimentate - attraverso i tetti in makuti, costruiti con foglie e rami secchi facilmente incendiabili. In pochi minuti due ville bellissime, tutte di proprietà di italiani, una appartenente a Pierino Liana, sono andate distrutte e altre due gravemente, e forse irreparabilmente, danneggiate. «Per fortuna Pierino non era in casa - racconta Gian Franco Vitali, imprenditore bergamasco che si trova attualmente a Malindi e che abbiamo raggiunto telefonicamente - ma ha avuto grossi danni soprattutto ai mobili e agli oggetti di valore che aveva accumulato nel corso di tanti anni».

Vitali ha passato il giorno di Natale a casa di Briatore e ha saputo da fonte diretta quello che era successo due giorni prima a Liana: «La sua è la casa maggiormente danneggiata dall'incendio - spiega - le altre due non sono così bruciate. So che sono di due italiani, non bergamaschi, ma non li conosco. Le ville si trovano a 7-8 chilometri di distanza da Malindi, non sono in centro». A Malindi si trova anche Sandro Rigamonti, l'imprenditore bergamasco noto per la vicenda dei Gratta e Vinci di Curno: «In centro, dove lavoro io, le fiamme non sono arrivate - racconta - L'incendio si è sviluppato nella strada che costeggia il mare ma qui è una cosa abbastanza normale». 

I tetti in makuti infatti sono bellissimi ma anche molto pericolosi, e spesso danno luogo a incendi. Nel giugno dello scorso anno un altro rogo si era sviluppato a Kibokoni, bruciando 150 ville, di cui 8 di proprietà di bergamaschi. Molti proprietari, per evitare rischi, li stanno sostituendo con più sicuri tetti in tegole di terracotta. A Malindi, oltre a molti bergamaschi e all'entourage di Flavio Briatore, ci sono anche Zucchero Fornaciari, che ha affittato per sé e per i suoi amici un intero campo tendato nella savana.

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