Artista di strada con la fisarmonica
per regalare l'acqua in Mozambico

Dopo avere chiuso la sua storica orchestra di liscio a conduzione familiare, ormai una decina di anni fa, ha capito che con la sua fisarmonica avrebbe potuto dare ancora molto e creare qualcosa di importante. Così, reinventandosi «artista di strada» e mettendosi a suonare alle feste della classe, sulle spiagge dell’Adriatico nei periodi di vacanza, e perfino nelle piazze di città della Spagna, dell’Olanda e del Belgio, è riuscito a raccogliere fondi per realizzare tre pozzi in Mozambico, nel villaggio di Mantinama, distretto di Marracuene, la cui popolazione soffre per la mancanza d’acqua e per le precarie condizioni igienico-sanitarie.

Un amore per l’Africa che Emilio Salvetti, 66 anni di Urgnano, ha scoperto nell’agosto del 2006, quando insieme alla moglie Gabriella ha deciso di visitare la missione in Mozambico della congregazione dei padri della Sacra Famiglia di Martinengo. «Ci sembrava impossibile - racconta - credere come ancora oggi molte persone si adattassero a vivere in condizioni di così estrema povertà, cibandosi di ortaggi striminziti che crescevano nella sabbia e che senz’acqua non avrebbero mai potuto maturare. Così è nata l’idea di costruire quello che inizialmente doveva essere un solo pozzo. La nostra tenacia ha permesso di sensibilizzare il cuore generoso e solidale di molte persone, che non finirò mai di ringraziare, e che in tre anni mi hanno aiutato a raccogliere la bellezza di 15 mila euro: così i pozzi sono diventati tre».

Per racimolare la somma necessaria, moneta su moneta, Emilio ha rispolverato la sua vecchia fisarmonica, esibendosi alle feste e per le strade. «Questo - continua - mi è stato possibile grazie al mio lavoro di autista d’autobus (il secondogenito di Emilio e Gabriella, Marino, ha infatti aperto una società di autotrasporti, ndr), accompagnando tantissimi gruppi di persone in gita, o a feste della classe, in viaggi vicini e lontani. E dovunque andavo mi fermavo sempre a suonare la mia fisarmonica, raccogliendo le offerte di tutti, anche dei passanti che, sapendo quale era la finalità, si sono sempre mostrati generosi. Mi sono fermato anche in piazze di città come Venezia, Pisa, Firenze, e perfino all’estero».

Il 19 luglio scorso, i coniugi Salvetti sono tornati in Africa per l’inaugurazione dei tre pozzi, benedetti da padre Agostino Bergamaschi; lì, la popolazione li ha ringraziati e festeggiati con canti e danze. «E naturalmente - conclude Emilio - anche in quell’occasione ho suonato la fisarmonica, strumento che la gente del posto non aveva mai visto, ma che ha permesso di finanziare quelle tre fonti. Adesso però bisogna guardare avanti e rimboccarsi ancora le maniche: l’obiettivo è il quarto pozzo».
 Stefano Bani

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