Pesca e acquacoltura, la Regione
approva il Programma 2010-2011

È stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, il Programma della pesca professionale e dell'acquacoltura valido fino al 2011. «Con questo Programma - spiega l'assessore Ferrazzi - la Regione vuole sostenere il settore della pesca professionale che annovera 202 imbarcazioni attive nei laghi di Como, Maggiore, Iseo e Garda nonché sul fiume Po. Voglio ricordare che la pesca, storicamente, insieme alla pratica dell'acquacoltura, ha sempre rivestito un ruolo importante nel sistema economico regionale».

Il Programma, messo a punto dalla direzione generale agricoltura della Regione in collaborazione con Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste), rappresenta lo strumento adottato da Regione Lombardia per gestire il comparto ittico e ovviare alle sue problematiche. «La strategia che caratterizza il Piano - prosegue Ferrazzi - è quella di garantire un sostegno alla pesca e all'acquacoltura favorendone il processo di modernizzazione, diversificazione, ampliamento, integrazione nella filiera agro-alimentare e la sostenibilità ambientale. In questo ambito si inserisce la regolamentazione del settore, con uno strumento che è una sorta di Programma di sviluppo rurale per l'ittica, che mira a creare e far sviluppare un sistema regionale di pesca e acquacoltura».

L'attività della pesca, che genera un volume di affari annuo di circa 18 milioni di euro, occupa oltre 200 professionisti e interessa 10 laghi lombardi. A queste persone vanno aggiunti i 160 addetti dell'acquacoltura, dai quali ne dipendono altri 600 addetti dell'indotto, per un fatturato di 28 milioni. «Dotandoci di questo Programma - afferma Ferrazzi - ci poniamo precisi obiettivi. Obiettivi che sono il miglioramento della consistenza delle risorse biologiche, il recupero degli ecosistemi degradati e della competitività dell'attività della pesca, l'aumento dei servizi di promozione, la modernizzazione del settore ittico, la promozione delle eccellenze e dei prodotti tipici del settore riconosciuti a livello regionale e la nascita di strutture associative per gli operatori del comparto che fungano anche da promoter della pesca presso i consumatori lombardi e non solo».

Attualmente in Lombardia non esistono DOP o IGP relativamente al comparto ittico. «La Lombardia annovera però - dice Ferrazzi - 4 prodotti ittici tradizionali nell'elenco nazionale dei prodotti agro-alimentari. Si tratta di un punto di partenza che la Regione vuole sostenere favorendo la crescita del comparto attraverso forme di tutela del settore, azioni di promozione del prodotto e valorizzando anche il ruolo di difesa ambientale proprio dell'attività della pesca e dell'acquacoltura. Grazie allo strumento di cui ci siamo dotati - conclude Ferrazzi - i pescatori professionisti lombardi e i tanti che pescano per hobby avranno un punto di riferimento certo che tradurremo, di volta in volta, in azioni concrete che avvicineranno a questo settore sia le giovani generazioni sia i cittadini consumatori».

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