Nel parcheggio dell'aeroporto
multato con il pass per disabili

Un lettore di Chioggia, che ha accompagnato il figlio disabile all'aeroporto di Orio al Serio, ci scrive per segnalarci la sua disavventura con un agente della polizia locale, che lo ha multato in una zona di sosta breve nonostante avesse il pass per disabili esposto sull'auto. Ecco la sua lettera: «Spett. redazione vorrei raccontare quanto successomi la mattina dell' 8 gennaio u.s. all'aerostazione di Orio al Serio.

Arrivato per tempo (mio figlio doveva imbarcarsi alle 10 e 20) ho fatto un giro alla ricerca di un parcheggio per disabili e, non avendolo trovato nelle vicinanze, sono entrato in una zona cosiddetta a “sosta breve”, all'interno di un riquadro segnato sull'asfalto con la scritta "scarico passeggeri" e in effetti dovevo scaricare un passeggero: mio figlio. Siccome eravamo in anticipo, siamo rimasti in auto a chiaccherare un po'...le solite cose, le solite raccomandazioni.

Poi, alle 8 e 40, mio figlio h a deciso di entrare e io l’ho accompagnato con l'ombrello (pioveva a dirotto quella mattina), mentre lui trascinava la valigia sulle ruotine con la borsa del computer a tracolla. Una volta nell'atrio, mio figlio si è messo alla ricerca di un bagno (capita agli esseri umani di avere bisogno del bagno, qualche volta!) e lo ha trovato al piano di sotto dell'atrio. L’ho invitato ad andare, io sarei rimasto a fare la "guardia" ai suoi bagagli. Ritornato, mio figlio si è incontrato con un suo compagno di studi e, dopo averlo salutato, io sono uscito dall’atrio. Quanto tempo sarà passato da quando sono entrato, un quarto d'ora, venti minuti, mezz’ora? Salito in auto, ho azionato il tergicristallo e ho visto volare via due foglietti: una multa.

Sono ritornato nell'atrio alla ricerca del solerte vigile che aveva multato un handicappato o, con un eufe mismo, diversamente abile. Dopo averlo individuato, gli ho chiesto spiegazioni. Con tono perentorio mi ha detto che non dovevo sostare in quel posto, per questioni di sicurezza dettate dall'Enac, che io avrei potuto essere imbottito di tritolo e senza dire nè ai, nè bai, come dice un noto commissario, si è girato e se ne è andato. Ah, dimenticavo che prima di scendere dall'auto con mio figlio alle 8 e 40, ho ben esposto il tagliando del permesso di parcheggio per disabili rilasciatomi dal Comune di Chioggia. Ho cercato di capire dal verbale inzuppato d'acqua e stropicciato il nome del solerte vigile che multa i disabili, ma è incomprensibile, sarei stato ben lieto di scriverlo.

Ancora sul verbale ho decifrato l'ora e sono le 8 e 45: segno proprio che il solerte vigile mi faceva la posta. Naturalmente il solerte vigile non ha indicato sul verbale che era esposto il permesso per i disabili. A parte il comportamento arrogante del vigile nella s ua uniforme della Polizia locale, vorrei segnalare che il suo comportamento è in contrasto con il comma 3 dell'articolo 188 del Codice della strada che recita testualmente "i veicoli al servizio di persone invalide autorizzate non sono tenuti all'obbligo del rispetto dei limiti di tempo se lasciati in sosta nelle aree di parcheggio a tempo determinato".

Se sono entrato in un'area a “sosta breve" vuol dire che c'era un limite di tempo, tempo che se ha determinato il verbale, deve anche determinare il rispetto del comma 3. Vorrei congratularmi con il solerte vigile e gli auguro che nella sua vita non abbia mai bisogno del permesso di parcheggio dei disabili, allora sì che cambierebbe idea! Si vede che le arie che girano nel paese vicino di Coccaglio, arrivano con qualche brezza anche ad Orio al Serio. I nemici oltre gli immigrati sono anche i disabili che non rispettano le regole degli abili. Ringrazio per l'attenzione e saluto».
Giorgio Boscolo

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