Gas tossici per sterilizzare
Arrestati in 13, 7 bergamaschi

I carabinieri dei Nas hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare a Bergamo (7 arrestati, tutti ai domiciliari), Brescia, Pescara e Frosinone per illecito utilizzo di gas tossici nella sterilizzazione di attrezzature chirurgiche ed alimenti. Secondo i carabinieri, i 13 accusati - dirigenti, tecnici e dipendenti della ditta lombarda Bioster spa - avrebbero gestito le operazioni di sterilizzazione di ferri chirurgici in uso ad alcuni ospedali e case di cura del Centro Italia, omettendo sistematicamente di attuare il procedimento di abbattimento finale dei residui del gas tossico utilizzato (ossido di etilene).

Inoltre avrebbero sterilizzato con la stessa sostanza nociva partite di alimenti vegetali e stuzzicadenti. I 13 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla frode nelle forniture pubbliche e all'adulterazione degli alimenti. L'inchiesta coinvolge altre 42 persone tutte indagate.

A capo dell'organizzazione vi erano due bergamaschi, Sara e Gianluca Bonomi, di 43 e 41 anni, figli dell'amministratore unico e legale rappresentate della Bioster, non coinvolto però nella vicenda. Erano loro, secondo i Nas, che impartivano ai dipendenti i vari compiti, tra cui quello di falsificare i documenti in modo da mascherare le inadempienze.

Era nello stabilimento Bioster di Popoli (Pescara) che secondo quanto accertato dai carabinieri del Nas, avveniva "il 99% dell'attività illegale" che consisteva nella non perfetta e regolare sterilizzazione di ferri chirurgici, in quanto si ometteva la fase di degassazione, e nella sterilizzazione di partite di alimenti di frutta secca, quale pinoli e funghi, con ossido di etilene ritenuto cancerogeno. I 13 colpiti da misura cautelare degli arresti domiciliari, tutti dirigenti, amministratori e tecnici della ditta, devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla frode nelle pubbliche forniture, all'adulterazione di alimenti e alla falsità materiale e ideologica.

Tra gli arrestati figurano anche quattro pescaresi: Domenico Bucci, Francesco Anastasi, Ketti e Antonio Luccitti. 42 sono in totale gli indagati a piede libero, 36 dei quali già identificati. Tra i denunciati anche due ditte alimentari, con sede nella provincia di Roma. I titolari, secondo quanto accertato dai carabinieri del Nas, erano a conoscenza dei procedimenti illegali che venivano effettuati nello stabilimento di Popoli. Diverse le strutture sanitarie che sarebbero state oggetto di truffa da parte del gruppo.

Tra queste l'ospedale San'Eugenio di Roma, l'Alesini di Roma, il San Camillo Forlanini, gli Istituti Regina Elena di Roma, l'ospedale Grossi di Ostia e il Mazzini di Ascoli. Le 13 misure cautelari sono state emesse dal gip del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, su richiesta del Pm Valentina D'Agostino. Le indagini sono partite due anni fa, in seguito al sequestro di un impianto di sterilizzazione presso lo stabilimento di Popoli, privo della necessaria autorizzazione.

In quella occasione i Nas, coordinati dal comandante Marcello Sciarappa, hanno acquisito segnalazioni da parte di dipendenti sulla irregolarità delle procedure messe in atto nella sterilizzazione di ferri e prodotti. Gli inquirenti sospettano che quelle stesse condotte siano state attuate anche in altri due stabilimenti della Bioster: quello di Montevarchi e quello di Reggiolo.

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